lunedì 22 ottobre 2012

Iniziamo bene la settimana: rientro con Cupcake!

Nuovo capitolo della mia personale enciclopedia medica: aggiunto. Scambio di opinioni su farmaci e affini con simpatiche vecchiette nella sala di attesa del dottore: fatto. Traumatico rientro in ufficio: ce l'ho. Prolungata assenza dal blog causa malattia e tristezza: come sopra.
Se poi vogliamo aggiungere che ho scoperto di avere un orribile nuovo taglio di capelli (con la piega fatta dalla parrucchiera sembrava fantastico...), che ho rovinato la cenetta per il mio ragazzo, programmata da giorni, bruciando miseramente il sugo di funghi porcini, e che non posso neanche consolarmi abbuffandomi di dolci, visto che l'inattività causata dal mio stato di salute, più consono ad un'ottuagenaria che a me, ha fatto lievitare la zona centrale del mio corpo in modo preoccupante, si può concludere che la mia vita è un disastro! :-)

A parte gli scherzi, il periodo non è dei migliori (non l'ho mai detto vero?!), però ho deciso di iniziare bene la settimana, rientrando finalmente nella mia Cucina tra le Nuvole per partecipare alla sfida Un dolce al mese di Morena in Cucina relativa alle mie adorate cupcake. Non potevo mancare, quindi ripropongo due dei miei "esperimenti meglio riusciti". 

Buona settimana!


CUPCAKE AL PISTACCHIO CON GLASSA AL CACAO
(per il post originale leggere qui)

Ingredienti per 14 Cupcake
250 g di burro morbido
250 g di zucchero
150 g di farina 00
100 g di pistacchi tritati
4 uova
1/2 bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale
1 cucchiaino di vaniglia in polvere

Procedimento
Montare lo zucchero con il burro morbido, il pizzico di sale e la vaniglia. Aggiungere le uova e poi la farina miscelata al lievito e i pistacchi tritati. Versare il composto nei pirottini e far cuocere in forno a 180° per 20 minuti circa.

Ingredienti per la Glassa al Cacao
115 g di burro a temperatura ambiente
500 g di zucchero a velo
3-4 cucchiai di cacao amaro
3-4 cucchiai di latte
Procedimento
In un contenitore capiente amalgamare con delle fruste elettriche il burro, lo zucchero, il latte, il cacao e metà dello zucchero a velo, fintanto che il composto non sarà cremoso ed omogeneo. Aggiungere lentamente il restante zucchero a velo continuando a lavorare il composto. Guarnire le cupcake con la glassa al cacao.








CUPCAKE AL TE' MACHA CON CREMA ALLA FRAGOLA
(per chi si fosse perso questa fantastica avventura nella Milano della moda guardare qui)

Ingredienti per 12 Cupcake
115 g di burro a temperatura ambiente
200 g di farina
200 g di zucchero
120 ml di latte
2 uova
1 bustina di lievito per dolci
1 cucchiaio di tè macha
1 pizzico di sale
marmellata di fragole
Procedimento
Lavorare il burro e lo zucchero fino ad ottenere una crema. Poi aggiungere le uova e montare il tutto con le fruste elettriche. Aggiungere poi le la farina setacciata, il lievito, il latte, il tè ed un pizzico di sale. Far cuocere in forno a 180 °C per circa 20 minuti. Sfornare e lasciar raffreddare  dolcetti su una gratella. Quando le cupcake saranno fredde praticare un piccolo foro sulla parte superiore e riempirlo di marmellata di fragole

Ingredienti per la Crema alla Fragola
115 g di burro a temperatura ambiente
500 g di zucchero a velo
4-5 fragole frullate
Procedimento
In un contenitore capiente amalgamare con delle fruste elettriche il burro, lo zucchero, le fragole frullate e metà dello zucchero a velo, fintanto che il composto non sarà cremoso ed omogeneo. Aggiungere lentamente il restante zucchero a velo continuando a lavorare il composto. Guarnire le cupcake con la crema alla fragola.





Con queste ricette partecipo al contest di Morena in Cucina, Un dolce al Mese - Ottobre 2012: Muffin e Cupcake.





venerdì 5 ottobre 2012

Primo Esperimento di Cake Design: Torta di Compleanno a Sorpresa!

Cucinare è un modo per prendersi cura delle persone a cui vogliamo bene, per coccolarle e anche per far loro belle sorprese. Cosa c'è di meglio dunque di una inaspettata e fantastica torta per festeggiare il compleanno di colui che amiamo di più al mondo?
Bisogna però organizzare tutto per bene e non lasciare niente al caso. Riuscire a realizzare la "Torta dei Suoi Sogni" in gran segreto è un progetto ambizioso e richiede organizzazione, precisione e meticolosa pianificazione di ogni "fase preparatoria". Tutto ciò l'ho imparato realizzando la torta di compleanno per il mio ragazzo. 

La mia missione segreta è iniziata una settimana prima della data prevista per i festeggiamenti con la fase "Spesa". Con in tasca una minuziosa lista di ingredienti, mi sono recata al supermercato per acquistare tutto il necessario e anche di più. Infatti ho pensato di fare un po' di scorta, in caso qualcosa fosse andato storto (e per fortuna che l'ho fatto...). Con fare felino, ho infilato solo 24 uova nel carrello della spesa (melius abundare quam deficere!) senza dare nell'occhio. Lui non si è affatto insospettito... credo :-)



A questo punto è iniziata la fase "Calcoli". Munita di calcolatrice scientifica, che non sfoderavo dai tempi dell'università, ho effettuato elaboratissimi conteggi per modificare le dosi della ricetta che ero intenzionata a seguire, per renderle adatte alle mie teglie. Io la teglia da 30 cm di diametro non ce l'ho! Dato lo sforzo e la quantità di fumo che mi è uscito dalle orecchie per usura eccessiva dei neuroni, mi meriterei un dottorato ad honorem in Ricette e Proporzioni.

Terza fase:  "Pan di Spagna". Questa fase è risultata particolarmente istruttiva: mai riempire eccessivamente il proprio robottino da cucina, se non si è estremamente sicuri della sua capienza e, soprattutto, se non si è consapevoli di quando possano aumentare di volume tutte quelle uova montate con le fruste. Volendo realizzare l'impasto di due pan di spagna contemporaneamente, ho ottenuto soltanto un composto impazzito che strabordava fuori dal suo contenitore, invadendo tutta la cucina! Unica consolazione: avevo le uova di scorta :-)

La fase "Crema Pasticcera" si è svolta senza intoppi e le amiche mi hanno fornito l'alibi per l'ennesima sera misteriosamente passata in casa. Grazie!


La quinta ed ultima fase è stata "Farcitura e Decorazione". Anche qui ho imparato molto: mai improvvisarsi maestra assemblatrice e decoratrice a poche ore dalla festa! Ma le famose Cake Designer  hanno studiato Scienza delle Costruzioni e hanno alle loro dipendenze un Direttore Lavori e un Responsabile della Sicurezza, come in ogni cantiere che si rispetti? La mia torta ha rischiato il crollo in più di un'occasione.

Ma tutto è bene quel che finisce bene. Sono stata agitata fino al momento della consegna, ma il suo sorriso mi ha illuminata (e tranquillizzata). Anche se i "bassorilievi" non erano proprio perfetti, la torta ha colpito nel segno: lui era felicissimo e ne ha mangiato tre fette :-) 





TORTA DI COMPLEANNO A SORPRESA 
(Ricetta tratta dal libro "La Torta che Vorrei" di Letizia Grella)

Ingredienti per il Pan di Spagna Grande (Tortiera da 24 cm di diametro)
6 uova
200 g di farina
200 g di zucchero
1 bustina di lievito per dolci (facoltativo)
burro per la teglia
Ingredienti per il Pan di Spagna Piccolo (Tortiera da 18 cm di diametro)
3 uova
100 g di farina
100 g di zucchero
1/2 bustina di lievito per dolci (facoltativo)
burro per la teglia
Procedimento
Mettere le uova nello sbattitore elettrico (realizzare i due Pan di Spagna separatamente!), aggiungere lo zucchero e sbattere il composto ad alta velocità. Fare montare bene per ottenere un composto molto spumoso: ci vorrà almeno mezz'ora per realizzare la giusta consistenza. Trasferire il composto in una ciotola, unire poco alla volta la farina setacciata al lievito, amalgamando molto lentamente e compiendo dei movimenti rotatori dal basso verso l'alto per incorporare aria e non smontare il composto. Chi è poco esperto può utilizzare il lievito per ottenere un impasto alto e soffice (io l'ho usato). Quando si avrà acquisito dimestichezza, andrà eliminato. 
Preriscaldare il forno a 150-170 °C, imburrare e infarinare la teglia e versarvi il composto. Infornare per circa 20-30 minuti (Pan di Spagna Piccolo - Pan di Spagna Grande). Per verificare la cottura infilare uno stuzzicadenti nel Pan di Spagna: se si ritira completamente asciutto è pronto. Sfornarlo rovesciandolo o aprendo la cerniera a seconda del tipo di teglia utilizzata.



Ingredienti per la Crema Pasticcera (per la farcia)
4 tuorli
100 g di zucchero
50 g di farina
1/2 litro di latte
la scorza grattugiata di un limone
estratto puro di vaniglia
ghiaccio
Procedimento
Mettere i tuorli nella casseruola in cui verrà cotta la crema, aggiungere lo zucchero e con la frusta mescolare bene, facendolo assorbire completamente. Aggiungere la farina setacciata, mescolare con cura e far assorbire completamente. Aggiungere il latte in cui sarò stato messo un cucchiaino di estratto di vaniglia a caldo, poco alla volta e facendolo assorbire ogni volta che verrà aggiunto. Unire la scorza di limone, mettere su fuoco basso e far cuocere, mescolando continuamente per non far attaccare la crema al fondo della pentola. Portare lentamente ad ebollizione, finchè la crema non si sarà addensata. Una volta raggiunta l'ebollizione, continuare a cuocere per circa 5 minuti. Togliere dal fuoco e ricoprire con la pellicola per alimenti, facendola aderire alle crema. Mettere a raffreddare in acqua fredda con ghiaccio per abbattere subito la temperatura.

Ingredienti per la Bagna
100 ml di acqua
50 ml di Alchermes
50g di zucchero
(per la bagna: fonte Giallo Zafferano. N.B. Non ho utilizzato tutta la bagna per evitare il collasso della torta) 



Ingredienti per la Farcitura e Copertura
1 kg di pasta di zucchero già colorata
Crema Pasticcera
Bagna per Pan di Spagna
Panna Fresca
Procedimento
Tagliare a metà ciascun Pan di Spagna. Bagnarlo con uno sciroppo a piacere, senza impregnarlo troppo, perchè altrimenti la torta potrebbe collassare sotto il peso della copertura di zucchero. Farcire con la Crema Pasticcera, con una spatola ricoprire il Pan di Spagna con un sottile strato di panna fresca montata livellando le eventuali imperfezioni. La panna serve da "collante per la pasta di zucchero. Mettere in frigorifero a rassodare prima di ricoprire con la pasta di zucchero per almeno 12 ore. 
Lavorare la pasta di zucchero aiutandosi con un sacchettino di garza pieno di fecola di mais per non farla attaccare alle mani e al piano di lavoro. Stendere la pasta con il matterello fino a raggiungere il diametro desiderato. Avvolgere la sfoglia di pasta attorno al matterello. Ricoprire la torta. Con le mani far aderire bene la pasta di zucchero alla torta. Usando una rotella taglia pizza, tagliare la pasta in eccesso. Levigare bene tutta la superficie della torta con una spatola e procedere alla decorazione. 

Assemblaggio della Torta a due Piani
Per l'assemblaggio della torta a due piani munirsi delle apposite cannucce di plastica o bastoncini di legno. Mettere una cannuccia vicina alla torta base e con una matita segnare l'altezza della torta. Ritagliare quattro cannucce dell'altezza della torta e infilarle al centro della torta base, inserendole fino in fondo in modo che non sporgano. Appoggiare sopra la torta più piccola e cominciare a decorare la torta.

Decorazione della Torta
Realizzare le decorazioni tagliando la Pasta di zucchero con i taglia biscotti della forma desiderare. Incollare le decorazioni bagnando con un po' d'acqua la pasta di zucchero utilizzando un pennellino.

lunedì 1 ottobre 2012

Il Papà in Cucina: Confettura di fichi d'India al Profumo di Vodka

In casa mia, la mamma è sempre stata la regina, padrona e capa indiscussa della cucina (sono malviste intrusioni esterne nel suo regno). Mio papà non ha mai avuto difficoltà ad accettare la cosa di buon grado, facendo onore ai deliziosi piatti da lei preparati.
Ci sono però due aree di interesse, in cui l'estro creativo/culinario del papà ha preso il sopravvento sul dominio della regina madre: la gestione della brace e la preparazione delle confetture.

Come ogni uomo che si rispetti, mio padre adora accendere il fuoco e arrostire carne, pesce, verdure, pane (e chi più ne ha più ne metta) e partecipare alle bellissime dinamiche che si scatenano in compagnia, quando i maschi si radunano, dispensandosi consigli su come ottenere la brace perfetta e rubandosi l'attizzatoio l'un l'altro. Quest'attività ha ricevuto il benestare della regina, in quanto si svolge in taverna, lontano dalle perfezione e dalla pulizia della di lei cucina.





La realizzazione di confetture, invece, è un'occupazione in genere apprezzata principalmente dal pubblico femminile. Mio papà però, qualche anno fa, ha ricevuto una vera e propria illuminazione sulla via di Damasco: è rimasto affascinato da questo mondo incantato e da allora non può più resistere al richiamo dei fornelli. Complice l'abbondanza di frutti del giardino, che maturano tutti contemporaneamente, ha sviluppato abilità e fantasia nel preparare marmellate di vario tipo, a base di agrumi, kiwi, fichi d'india e albicocche, a seconda della stagione. 

La regina, maniaca del pulito e dell'ordine, non ha affatto manifestato apprezzamento verso questa inclinazione di "marmellificatore", anzi, ha cercato di dissuaderlo in tutti i modi, terrorizzata delle macchie appiccicose che avrebbe dovuto rimuovere dalle pareti della  SUA cucina!





Non c'è stato verso, il richiamo della confettura è stato più forte e la capa ha dovuto cedere lo scettro. Da allora si assiste ad un meraviglioso siparietto, dove un'omone baffuto di un metro e novanta mescola, come uno stregone, il composto che bolle in una gigantesca pentola con un altrettanto gigantesco cucchiaio, mentre una piccola e minuta regina spodestata insegue gli schizzi zuccherosi con una spugnetta. 

Visti i risultati però, meno male che mia mamma ha accettato di pulire gli schizzi causati dallo stregone pasticcione, così possiamo gustare delle squisite marmellate, magari spalmate su una fetta di pane fatta in casa. Sì, perchè mio papà recentemente ha ricevuto in regalo la macchina per fare il pane, e adesso si cimenta anche nella panificazione. Peccato che ogni tanto sbagli le dosi e l'impasto, dotato di una propria volontà, fuoriesca pericolosamente dal contenitore! Forse è una magia dello stregone. Chissà cosa ne pensa mia mamma... :-)






CONFETTURA DI FICHI D'INDIA AL PROFUMO DI VODKA 

Ingredienti 
1 kg di fichi d'india (puliti e passati al passa verdura)
400/500 g di zucchero (a seconda che si desideri una confettura più o meno dolce)
100 g di vodka
50 g limone spremuto senza semi
1 busta di pectina

Procedimento
Pulire i frutti tagliandoli a metà per il verso dell'altezza e svuotare le due semisfere con un cucchiaio tenendo la polpa e buttando la buccia. Passare la polpa nel passa verdura, poi aggiungere la vodka e mescolare bene.
A questo punto unire a freddo lo zucchero, precedentemente mischiato con la pectina, e versare il composto in una pentola ampia e dai bordi alti (bollendo il liquido potrebbe fuoriuscire). 
Cuocere sul fuoco abbastanza allegro mescolando continuamente con un cucchiaio di legno. Dopo 5 minuti dall'ebollizione, aggiungere il succo di limone, poi riportare a bollitura e proseguire la cottura per altri 5 minuti.
Riempire i vasetti a caldo, chiuderli e lasciarli dieci minuti a testa in giù. Girare i vasetti e posarli in luogo fresco e asciutto, affinchè si raffreddino lentamente e definitivamente. Lasciar riposare la confettura almeno per tre giorni prima di utilizzarla.

P.S. Io ho utilizzato indifferentemente le parole marmellata e confettura. In realtà i due termini non sono equivalenti.  Infatti con il termine "marmellata" si intende comunemente una preparazione semisolida dolce, o più raramente agrodolce, a base di vegetali a pezzetti e zucchero e cotta a lungo. Nella grande maggioranza dei casi è a base di frutta, ma non mancano esempi differenti come la marmellata di pomodori rossi o verdi oppure quella di rabarbaroDal 1982, per effetto di una direttiva comunitaria, solo prodotti ottenuti da agrumi possono essere venduti nell'Unione Europea con la denominazione di "marmellata", mentre tutte le altre preparazioni vanno chiamate "confettura". (fonte Wikipedia)

Con questa ricetta partecipo al Contest "Le Golose Conserve" ideato da About Food.









giovedì 27 settembre 2012

I Sogni nel Cassetto fanno la Muffa

Chi non ha un sogno nel cassetto? Io ne ho tanti, e li ho stipati tutti in un armadio ormai  pieno (il cassetto era diventato troppo piccolo) che non apro da tempo, per paura di essere travolta dal suo contenuto. 

Qualche giorno fa, durante la lettura dei miei blog preferiti, trovo nella pagina di Camilla, alias Zelda was a Writer, l'invito a partecipare ad un aperitivo intitolato Dress Code: Dreamer.




Siccome questa serata era inclusa in una serie di eventi di Food is Fashion, collegati alla MFW (Milano Fashion Week), mi iniziano a sorgere dei dubbi. 
Devo essere "in lista"? Perchè qui a Milano, se non sei "in lista", non sei nessuno e nei locali giusti non ci puoi entrare. Piuttosto è meglio includersi tra il pane e il prosciutto della lista della spesa, ma in qualche lista devi esserci, altrimenti non vai da nessuna parte.
E' necessario essere una modella di 20 anni alta 1 metro e 80 che pesa 50 chili, visto che stiamo parlando di MWF?
Bisogna conoscere qualcuno di very important, per poi vantarsi di essersi potuto avvalere della sua amicizia per frequentare gli eventi più esclusivi?
E soprattutto: davvero posso partecipare anche io?

Leggo bene il post, guardo tutti i link e mi accorgo di essere veramente invitata. Unico requisito: portare con sè un sogno. "Io ce l'ho!", mi sono detta, anche se è stata dura sceglierne uno solo, tra tutti quelli stipati nell'armadio. 
Sapendo di trovare in lei una mirabile alleata per quanto riguarda i sogni, propongo la cosa alla mia amica Alice, che accetta con l'entusiasmo che la caratterizza, e partiamo. Parla d'ordine: dreamer! 




Quando arriviamo al locale, mi affaccio timidamente oltre l'ingresso. Scongiurato il pericolo modelle con 10 anni e 10 chili meno di me, varco la soglia e inizio ad osservare con curiosità i gruppi di persone che chiacchierano animatamente. Riconosco Camilla e la saluto, lei ci risponde con un grande sorriso e ci accoglie con entusiasmo spiegandoci quello che sta dietro a questa serata.
Vengono presentati sei progetti, che da sogni si sono trasformati in realtà, e viene chiesto a ciascun partecipante di compilare una cartolina, con la quale ci si prende l'impegno di realizzare il proprio sogno entro una data stabilita. Camilla dice (più o meno): "Vi chiediamo di non lasciare i sogni nei cassetti, ma di fare il primo passo per realizzarli tirandoli fuori da lì. Lavorando per realizzare un sogno, spesso se ne realizzano altri che non pensavamo neanche di avere".

Una bella prospettiva: effettivamente il primo passo per realizzare un sogno è proprio tirarlo fuori dal cassetto e pulirlo dalla muffa che si è formata, avendolo lasciato tutto quel tempo al chiuso.




Ci diamo tre anni abbondanti: sogno da realizzare entro il 31/12/2015. Ce la faremo? Non lo so, ma la strada bisogna iniziare a percorrerla. Imbuchiamo la cartolina in una bellissima cassetta della posta rossa fiammante,  sperando che questo gesto ci porti fortuna!

Arrivata un po' sottotono, con l'umore grigio come la scrivania su cui lavoro, avendo persino dimenticato la macchina fotografica (che per una foto addicted come me è davvero grave), vengo travolta da persone entusiaste, vulcaniche, piene di progetti e senza paura di realizzarli. Mi sento parte di qualcosa di grande ed in fermento, in cui coloro che mi stanno intorno vogliono coinvolgermi.

Ringrazio Camilla per avermi fatto imbucare la cartolina e per avermi fatto prendere quest'impegno con me stessa e suggerisco a tutti di leggere i post correlati alla serata qui e qui.

Oggi niente ricetta, solo un sogno, che riparte da questo post, dopo troppo assenza dalla mia Cucina tra le Nuvole :-)

venerdì 31 agosto 2012

Il potere dei Bei Ricordi: Immersioni Subaquee e Pasta ai Ricci

Qualcuno mi ha detto che l'attività subacquea dà assuefazione. E aveva ragione, molta. Altro che crisi da rientro, la mia è una vera e propria crisi d'astinenza. Come farò?
Comunque, sempre quel Qualcuno, mi ha detto anche che i bei ricordi servono ad allontanare la tristezza e oggi ho deciso di usarli per sorridere, sebbene con un po' di malinconia.

Durante le vacanze ho scoperto di avere una stoffa innata per le immersioni subacquee. Pinne, maschera, boccaglio e qualche nozione di apnea hanno fatto di me la reginetta dello snorkeling
Il mondo sottomarino è meraviglioso, colorato, silenzioso e allegro al tempo stesso, ricco di luoghi e creature misteriose da scoprire. E io, perfettamente a mio agio nella mia nuova veste di esploratrice degli oceani, l'ho attraversato con la sobrietà e l'eleganza che mi caratterizzano, senza minimamente turbare la quiete e l'equilibrio di questo regno incantato.




Di conseguenza, nell'imparare la tecnica dell'immersione, non ho avuto alcun problema nella discesa in acqua, non ho mai, per nessuna ragione, sollevato una montagna informe di schizzi per poi ritrovarmi nel punto di partenza, così come mai e poi mai ho perso il costume durante le mie agili capriole involontarie. Inoltre non ho mai pronunciato frasi del tipo: "Aiutami, mi entra l'acqua nella maschera!", "Mi si è staccato il boccaglio, come faccio ora?", "Mi bruciano gli occhi", "Non mi hai aspettata, potevo perdermi!" e via dicendo... 
E certamente non ho in nessun caso disturbato chi stava godendo dei soli lievi rumori della natura con urla e schiamazzi, solo per dire: "Ho visto una stella marinaaaaaa!!! Yeee yeee yeee!!!", per altro rischiando di affogare per la quantità di acqua ingurgitata durante l'emissione del suono "yeeee", che presuppone un'ampia apertura del cavo orale. Questo mai. ;-)

Però capisco che non tutti possano avere una naturale abilità all'adattamento sottomarino  spiccata quanto la mia: c'è chi può essere bloccato da qualche piccola paura, chi può risultare un po' goffo nei movimenti o addirittura buffo per lo stupore fanciullesco che prova nel mettere la testa sott'acqua. In ogni caso non bisogna desistere perchè lo spettacolo di cui si può godere ripaga qualsiasi fatica o difficoltà. E poi volete considerare la soddisfazione di riuscire a raccogliere con le vostre mani il guscio di riccio che avete visto "in fondo al mare"???  





Io, presa da un raptus incontrollabile, di gusci di ricci ne ho raccolto in gran quantità. Dall'acqua mi dovevano tirare fuori a forza, perchè  sarei rimasta tutto il giorno là. Temo che per un bel po' mi dovrò accontentare dei ricordi, nel frattempo, a proposito di ricci, vi lascio la ricetta della pasta che abbiamo preparato con la loro polpa. Polpa comprata, perchè nel periodo estivo ne è vietata la pesca. Per fortuna che non era vietata la pesca dei gusci! :-)

PASTA ALLA POLPA DI RICCI 

Ingredienti 
linguine
polpa di riccio
aglio
pomodoro fresco
prezzemolo
basilico
Procedimento
Far soffriggere in padella l'aglio, dopodichè unire la polpa di ricci e i pomodori tagliati a cubetti.  Far saltare la pasta insieme ai precedenti ingredienti. Una volta preparati i piatti, spolverare con prezzemolo tritato e guarnire con una foglia di basilico.

Il Qualcuno mi ha detto che questa è la ricetta della pasta ai ricci alla Cagliaritana, un'altra versione è senza pomodoro. Siccome io mi fido ciecamente, non discuto e vi riporto esattamente quanto ho imparato.
Non ho volutamente messo le quantità, perchè decisamente dipendenti dai gusti personali. Noi abbiamo aggiunto anche una spolverata di peperoncino: non bisogna però esagerare per non coprire il sapore delicato dei ricci.


P.S. Quest'oggi un ringraziamento particolare va a Miriam, la mia mia maestra di ritocco fotografico. Lei mi dà sempre ottimi consigli, ma stavolta ha compiuto una vera e propria magia, aiutandomi a rendere presentabili delle foto scattate in fretta e furia, mentre a tavola c'erano persone, che bandivano coltello e forchetta, arrabbiatissime per il protrarsi dell'attesa! ;-)

venerdì 10 agosto 2012

Finalmente posso dire anche io... Buone Vacanze!

Ci vediamo tra due settimane con tante ispirazioni dalla Sardegna :-)

giovedì 2 agosto 2012

A spasso con Ali: Filetto di Tonno al Sesamo

Esistono cose a cui ci è impossibile rinunciare, cose che ci piacciono così tanto da far passare in secondo piano stanchezza, malumore, sonno e tristezza. Una di queste per me è il viaggio di ritorno "corso di ballo/casa" in macchina con la mia amica Alice.
Ultimamente sono così stanca e stressata che più volte mi è passato per la mente di marinare la mia amata serata di ballo del mercoledì (pensiero che, fino a non molto tempo fa, avrei considerato eretico), ma quello che mi ha fatto desistere dalla cattiva intenzione, è stato il pensiero dei rientro in macchina con Alice. Non sapete quante volte quella mezz'ora mi ha risollevato la giornata!.




Alice, diversamente da me, è un'abile e spericolata pilota che affronta con destrezza e senza paura il traffico di Milano ad ogni orario e sotto qualsiasi intemperia, senza ovviamente  rinunciare ad una buona dose di insulti in vari dialetti (in questo modo gli insulti risultano più efficaci, Alice docet). Per questo (e forse anche perchè la poverina è rimasta sconvolta dalla mia guida in un paio di occasioni) si è instaurata l'abitudine che sia lei, con il suo Pink Bolide, ad accompagnarmi a casa dopo il corso di ballo.
La quantità di risate che ci facciamo durante il tragitto e di stupidaggini che riusciamo a partorire è enorme. I nostri argomenti preferiti sono: problemi di salute vari e ricorrenti per entrambe, consigli su improbabili diete per riuscire ad indossare quei bellissimi jeans che non si chiudono più e, dulcis in fundo,  la cucina.

Solitamente le discussioni iniziano con gli aggiornamenti sulle tragicomiche avventure mediche a cui siamo abbonate (qualcuno si ricorderà delle mie fratture, avvenute quest'anno in occasione delle principali festività), ovviamente corredate da scambio di consigli su medicinali, laboratori di analisi e medici specialisti. Le vecchiette sul tram sono delle novelline in nostro confronto: in quanto a farmaci, noi siamo molto più esperte di loro! Certe volte siamo talmente sfortunate che ci rendiamo conto che quello che ci accade, visto dall'esterno, è a dir poco esilarante.




Il secondo tema è la dieta. Secondo me (ma è solo un mio parere personale), chi dice che ama i suoi chili di troppo mente sapendo di mentire! Noi li odiamo e dunque ci arrovelliamo su abitudini alimentari, sport e diete, approfondendo così tanto l'argomento, da raggiungere talvolta la speculazione filosofica. Dobbiamo assolutamente capire come perdere quei due o tre chili che non ci permettono di chiudere la cerniera lampo di alcuni vecchi pantaloni che ci stavano così bene e che ora invece provocano i famigerati "rotolini"! 
Nonostante tutte le nostre indagini e speculazioni, quest'accumulo di grasso resta  inspiegabile, così come non si capisce quale sia il nesso logico che ci fa passare dai  consigli di "cucina dimagrante" ai trucchi per fare una Cheese Cake a regola d'arte (a tal proposito: colla di pesce o agar agar questo sconosciuto? A noi, per ora, gli esperimenti con lo sconosciuto non sono andati a buon fine...). 
Che i due misteri siano collegati? Proprio non saprei... :-)


E così tra pan di spagna, bavaresi, cupcakes e i disastri che combiniamo in cucina, perchè ovviamente ci sono anche quelli, arriviamo a casa che non vorrei più scendere dalla macchina, per continuare a ridere e scherzare. Basta mezz'ora con l'amica giusta, che anche le giornate più nere possono diventare coloratissime e luccicanti. Grazie Ali, questo post lo dedico a te ;-) 
E visto che, nonostante ci piaccia tanto preparare torte e dolcetti di ogni sorta, ci siamo confidate il terrore di essere fotografate a sorpresa in costume da bagno, senza che ci lascino il tempo di tirare indietro la pancia, stavolta presento una semplice, ma soprattutto "dietetica" ricetta, adatta agli ultimi giorni prima delle vacanze che si stanno finalmente avvicinando, nella speranza di perdere almeno un etto! :-)





FILETTO DI TONNO AL SESAMO 

Ingredienti per 2 persone
2 filetti di tonno
semi di sesamo
aceto balsamico
olio, sale e pepe
Procedimento
Far marinare i filetti di tonno in aceto balsamico, olio, sale e pepe per una mezz'ora. Impanare il tonno nei semi di sesamo. Scaldare a fuoco vivo una padella o piastra antiaderente, scottare il tonno da entrambi i lati. Dopodichè abbassare la fiamma e proseguire la cottura per alcuni minuti a seconda dello spessore del trancio. Il cuore dovrà rimanere rosa. Servire con misticanza.

P.S. Se per caso volete dimagrire dopo il tonno non mangiate la Cheese Cake