Qualcuno mi ha detto che l'attività subacquea dà assuefazione. E aveva ragione, molta. Altro che crisi da rientro, la mia è una vera e propria crisi d'astinenza. Come farò?
Comunque, sempre quel Qualcuno, mi ha detto anche che i bei ricordi servono ad allontanare la tristezza e oggi ho deciso di usarli per sorridere, sebbene con un po' di malinconia.
Durante le vacanze ho scoperto di avere una stoffa innata per le immersioni subacquee. Pinne, maschera, boccaglio e qualche nozione di apnea hanno fatto di me la reginetta dello snorkeling.
Il mondo sottomarino è meraviglioso, colorato, silenzioso e allegro al tempo stesso, ricco di luoghi e creature misteriose da scoprire. E io, perfettamente a mio agio nella mia nuova veste di esploratrice degli oceani, l'ho attraversato con la sobrietà e l'eleganza che mi caratterizzano, senza minimamente turbare la quiete e l'equilibrio di questo regno incantato.
Di conseguenza, nell'imparare la tecnica dell'immersione, non ho avuto alcun problema nella discesa in acqua, non ho mai, per nessuna ragione, sollevato una montagna informe di schizzi per poi ritrovarmi nel punto di partenza, così come mai e poi mai ho perso il costume durante le mie agili capriole involontarie. Inoltre non ho mai pronunciato frasi del tipo: "Aiutami, mi entra l'acqua nella maschera!", "Mi si è staccato il boccaglio, come faccio ora?", "Mi bruciano gli occhi", "Non mi hai aspettata, potevo perdermi!" e via dicendo...
E certamente non ho in nessun caso disturbato chi stava godendo dei soli lievi rumori della natura con urla e schiamazzi, solo per dire: "Ho visto una stella marinaaaaaa!!! Yeee yeee yeee!!!", per altro rischiando di affogare per la quantità di acqua ingurgitata durante l'emissione del suono "yeeee", che presuppone un'ampia apertura del cavo orale. Questo mai. ;-)
Però capisco che non tutti possano avere una naturale abilità all'adattamento sottomarino spiccata quanto la mia: c'è chi può essere bloccato da qualche piccola paura, chi può risultare un po' goffo nei movimenti o addirittura buffo per lo stupore fanciullesco che prova nel mettere la testa sott'acqua. In ogni caso non bisogna desistere perchè lo spettacolo di cui si può godere ripaga qualsiasi fatica o difficoltà. E poi volete considerare la soddisfazione di riuscire a raccogliere con le vostre mani il guscio di riccio che avete visto "in fondo al mare"???
Io, presa da un raptus incontrollabile, di gusci di ricci ne ho raccolto in gran quantità. Dall'acqua mi dovevano tirare fuori a forza, perchè sarei rimasta tutto il giorno là. Temo che per un bel po' mi dovrò accontentare dei ricordi, nel frattempo, a proposito di ricci, vi lascio la ricetta della pasta che abbiamo preparato con la loro polpa. Polpa comprata, perchè nel periodo estivo ne è vietata la pesca. Per fortuna che non era vietata la pesca dei gusci! :-)
PASTA ALLA POLPA DI RICCI
Ingredienti
linguine
polpa di riccio
aglio
pomodoro fresco
prezzemolo
basilico
Procedimento
Far soffriggere in padella l'aglio, dopodichè unire la polpa di ricci e i pomodori tagliati a cubetti. Far saltare la pasta insieme ai precedenti ingredienti. Una volta preparati i piatti, spolverare con prezzemolo tritato e guarnire con una foglia di basilico.
Il Qualcuno mi ha detto che questa è la ricetta della pasta ai ricci alla Cagliaritana, un'altra versione è senza pomodoro. Siccome io mi fido ciecamente, non discuto e vi riporto esattamente quanto ho imparato.
Non ho volutamente messo le quantità, perchè decisamente dipendenti dai gusti personali. Noi abbiamo aggiunto anche una spolverata di peperoncino: non bisogna però esagerare per non coprire il sapore delicato dei ricci.
P.S. Quest'oggi un ringraziamento particolare va a Miriam, la mia mia maestra di ritocco fotografico. Lei mi dà sempre ottimi consigli, ma stavolta ha compiuto una vera e propria magia, aiutandomi a rendere presentabili delle foto scattate in fretta e furia, mentre a tavola c'erano persone, che bandivano coltello e forchetta, arrabbiatissime per il protrarsi dell'attesa! ;-)
polpa di riccio
aglio
pomodoro fresco
prezzemolo
basilico
Procedimento
Far soffriggere in padella l'aglio, dopodichè unire la polpa di ricci e i pomodori tagliati a cubetti. Far saltare la pasta insieme ai precedenti ingredienti. Una volta preparati i piatti, spolverare con prezzemolo tritato e guarnire con una foglia di basilico.
Il Qualcuno mi ha detto che questa è la ricetta della pasta ai ricci alla Cagliaritana, un'altra versione è senza pomodoro. Siccome io mi fido ciecamente, non discuto e vi riporto esattamente quanto ho imparato.
Non ho volutamente messo le quantità, perchè decisamente dipendenti dai gusti personali. Noi abbiamo aggiunto anche una spolverata di peperoncino: non bisogna però esagerare per non coprire il sapore delicato dei ricci.
P.S. Quest'oggi un ringraziamento particolare va a Miriam, la mia mia maestra di ritocco fotografico. Lei mi dà sempre ottimi consigli, ma stavolta ha compiuto una vera e propria magia, aiutandomi a rendere presentabili delle foto scattate in fretta e furia, mentre a tavola c'erano persone, che bandivano coltello e forchetta, arrabbiatissime per il protrarsi dell'attesa! ;-)