Da un annetto circa soffro di una terribile malattia, il morbo del jeans stretto. I miei jeans preferiti inspiegabilmente non si chiudono più, e, quando provo ad eseguire tale operazione, compaiono spaventosi sintomi: orribile rotolino di ciccia contornante il girovita e gravi difficoltà respiratorie.
Per fortuna c'è una soluzione. Sembra che incrementare l'attività fisica dedicandosi ad esercizi aerobici, possa aiutare a combattere il suddetto morbo... Rotolino, sparirai!
Decisa ad aumentare le ore che dedico allo sport, destreggiandomi tra lavoro ed innumerevoli impegni, aggiungo una sessione di palestra in un giorno in cui non sono solita frequentarla. Ore 20: Fire Freight ("Carico di Fuoco"? Ho provato a googlarlo senza successo...). Non capisco di cosa si tratta, ma in segreteria mi dicono che è un corso aerobico, dove si bruciano un sacco di calorie, molto coinvolgente. Perfetto, è proprio quello che fa al caso mio.
In sala trovo un gremito gruppo di persone, impazienti di iniziare la lezione. Molto impazienti. Troppo impazienti. Un po', come dire... ESALTATI. La cosa non mi convince.
Non ho tempo di riflettere. Entra un istruttore con dei bicipiti così grossi, che non capisco come riesca ad avvicinare le mani alla bocca. Con un fare in perfetto stile Full Metal Jacket, inizia ad urlare: "Correre, correre, correre!". Sono già abbastanza sconvolta, quando aggiunge: "E ora fuori!". Fuori? Fuori dove? Chiedo ad uno dei suoi seguaci, che mi informa che andremo a correre in giro per il quartiere, inserendo anche sessioni di flessioni, torsioni e via dicendo. Non devo agitarmi, mentre tutti usciranno, io farò dietro front (tanto per rimanere il tema) con disinvoltura e nessuno se ne accorgerà.
"E non pensate di staccarvi dal gruppo, io starò in fondo alla fila, e nessuno potrà abbandonare la lezione!". La voce dell'istruttore eccheggia lungo le scale, questo è un incubo!
Mi sento male, fuori fa anche freddo e non ho potuto prendere la felpa nell'armadietto, ho il fiatone e tutti urlano in coro un inno del tipo: "FORTI, UNITI E DETERMINATI!". Quest'ora non finisce più! Ultimo esercizio: correre in fila per due, chiacchierando con il proprio compagno. Ma perchè? Finisco accanto ad una ragazza che inizia a sottopormi ad una raffica di domande, senza dimenticarsi di sottolineare, ogni due parole, quanto sia COINVOLGENTE questo corso. L'unica cosa che riesco a dire è: "Se vuoi parla tu, io non ho abbastanza fiato, però posso ascoltarti."
Torno a casa stremata, il "Carico di Fuoco" non fa proprio per me. Mi consolerò con un bel risotto allo Spinacino e Squacquerone. Non so se il Sergente Maggiore Hartman lo approverebbe, ma d'altra parte Braccio di Ferro, di gran lunga molto più simpatico, non doveva forse mangiare gli spinaci per essere forte? Altrimenti come faccio ad allenarmi!
RISOTTO ALLO SPINACINO E SQUACQUERONE
Ingredienti per 2 persone
8 pugni di riso
1 scalogno
150g di spinacino
100g di squacquerone
1 bicchiere di vino
brodo vegetale
Procedimento
Ingredienti per 2 persone
8 pugni di riso
1 scalogno
150g di spinacino
100g di squacquerone
1 bicchiere di vino
brodo vegetale
Procedimento
Far appassire lo scalogno a fuoco lento con poco olio. Dopodichè alzare la fiamma e unire le foglie di spinacino. Quando sarà appassito aggiungere il riso facendolo tostare, poi bagnarlo con un bicchiere di vino bianco.
Dopo che il vino sarà sfumato, abbassare la fiamma e bagnare poco a poco il riso con il brodo vegetale. A cottura quasi ultimata incorporare lo squacquerone.
Dopo che il vino sarà sfumato, abbassare la fiamma e bagnare poco a poco il riso con il brodo vegetale. A cottura quasi ultimata incorporare lo squacquerone.
Per chi avesse perso qualche puntata precedente, io misuro il riso con i pugni e uso esclusivamente l'olio, mai il burro. Tradizioni di famiglia. Sono ligure, il burro non è nelle nostre corde, se non nei dolci.
Puristi del soffritto e della mantecatura a base di burro, provate per credere! :-)