martedì 31 gennaio 2012

Prove Generali di San Valentino Parte Seconda: Salmone al forno con Tortini alle Erbette e Crema di Robiola

Nell'ultimo post ho consigliato agli uomini di sorpredere le proprie fidanzate, in occasione di San Valentino, con dei deliziosi dolcetti fatti in casa. Per festeggiare come si deve, anche noi donne però dobbiamo impegnarci: propongo di cucinare, esclusivamente per chi se lo merita, un'intima e deliziosa cenetta, da concludere magari con le cup cakes che abbiamo ricevuto in dono.

Calma calma... non avete notato che ho sottolineato "per chi se lo merita"? Posate il tacquino dove stavate per scrivere la lista della spesa, mettette giù il telefono che avevate alzato per prenotare parrucchiere, estestista, e chi più ne ha più ne metta, per essere bellissime per il vosto lui. Chiediamoci prima se LUI, sì lui, egli, proprio lui, si merita tutto questo.
Molto spesso noi donne tendiamo a interpretare la realtà come più ci conviene e non siamo molto obiettive nei giudizi. Lo so che state pensando: "sì, LUI se lo merita", ma non è affatto scontato. Vi accompagnerò in un'analisi razionale della situazione, indispensabile per capire la differenza tra il bene e il male e per decidere se è il caso di mettersi ai fornelli o piuttosto andarsi a comprare un bel vestito nuovo. Ed ora aprite bene le orecchie.

Se, quando avete avuto la febbre a 40, LUI non è andato di corsa a comprarvi gli antibiotici perchè era in ritardo per un aperitivo, non vuol dire che tra le sue innumerevli doti c'è anche quella di diagnosticare telefonicamente la gravità della malattia e valutare se è urgente andare a comprare le medicine. Vuol dire che per lui era più importante l'aperitivo.
Se, quando siete tornate da un lungo viaggio di lavoro, LUI non è venuto a prendervi in stazione perchè doveva allenarsi in palestra, non vuol dire che apprezza la vostra capacità di essere donne indipendenti e moderne, che se la sanno cavare in ogni situazione. Vuol dire che per lui la priorità era la palestra.
Se, quando per il suo compleanno gli avete praparato di nascosto una torta e decorato la tavola con tanti cuori di carta che contenevano messaggi d'amore, e LUI, appena entrato in casa, ci ha buttato sopra i documenti del lavoro che aveva in mano, senza notare nulla, non vuol dire che era sopraffatto dalla stanchezza e lo stress che lo hanno accecato. Vuol dire che non gli importava affatto della torta.
Ora, non posso elencare tutte le situazioni di analoga portata che possono verificarsi, ma, nel caso in cui abbiate a che fare con un egocentrico, perfavore, è ora di smetterla di essere "LUIcentriche". Farete meglio a fare un po' di shopping,  piuttosto che cucinargli qualcosa, fosse anche pasta in bianco. Siete esentate dal proseguore la lettura di questo post, tanto in questo momento non vi serve imparare nessuna nuova ricetta. Piuttosto andate un po' in giro: potreste incontrare qualcuno che i vostri cuori di carta li apprezza.

Nel caso in cui invece il vostro lui è felice se riesce a farvi sorridere, se vi accarezza la testa quando siete preoccupate e non riuscite ad addomentarvi, se vi ha lavato i capelli quando avevate il braccio rotto, magari mettendovi anche la crema anti crespo, se lo yogurt del gusto che non vi piace lo mangia sempre lui, se vi farà mettere l'ultimo pezzo del puzzle che state facendo insieme, se, in sostanza, vi vuole davvero bene, allora sì che a questo punto dovete rimboccarvi le maniche!


SALMONE AL FORNO CON TORTINI ALLE ERBETTE E CREMA DI ROBIOLA

Ingredienti per 2 persone
1 trancio di salmone da 300 g
vino bianco
sale
Per i tortini
400 g di erbette
2 uova
125 g di ricotta
30 g di parmigiano grattugiato
sale e pepe
Per la crema
125 g di robiola
latte q.b.

Procedimento
Iniziare con la preparazione dei tortini. Montare a neve gli albumi. In una ciotola a parte amalgamare le erbette precedentemente fatte bollire, strizzate e sminuzzate, i tuorli d'uovo, la ricotta, il parmigiano, sale e pepe. A questo punto incorporare, mescolando piano dal basso verso l'alto, gli albumi montati a neve. Riempire gli stampini e cuocere in forno a 180°C per circa 20 minuti.
Nel frattempo dividere il trancio di salmone in due parti e privarlo della lisca centrale. Disporlo in una pirofila, bagnarlo abbondantemente con vino bianco, aggiungere un filo d'olio e un pizzico di sale. Far cuocere in forno a 200°C per circa 15 minuti.
Sciogliere la robiola in un tegamino a fuoco lento aggiungendo latte finchè la crema non avrà raggiunto la consistenza desiderata.
A questo punto servire il salmone appena sfornato, accompagnato dai tortini tiepidi coperti da alcuni cucchiai di crema di robiola.

Con questa ricetta partecipo al  al contest Cibo & Baci ideato da About Food e Smartbox!



Questa ricetta è stata testata da una coppia di amici, che sono venuti qualche giorno fa a cena a casa mia. Tutto in quella serata è stato davvero bello, ma ciò che ricordo con più emozione sono i loro reciproci sguardi, pieni di attenzione e di cura. Innamoratissimi, stanno facendo importanti progetti insieme. Quello che auguro a tutti, in occasione di San Valentino, è di trascorrerlo (magari provando una delle mie ricette) accanto ad una persona che vi guarda così, e che si merita proprio che voi gli prepariate un'intima e deliziosa cenetta, visto che con una carezza può farvi sorridere in questo modo.



martedì 24 gennaio 2012

Prove genenerali di San Valentino Parte Prima - Cupcakes all'Arancia con Crema al Limone e Ribes


Cari lettori e care lettrici, dovete sapere che sono stata più volte accusata di scrivere un blog di taglio decisamente femmista, con articoli in gran parte dedicati alle donne e dove vengono esaltate "un po' troppo" le loro qualità a discapito di quelle maschili. Il mio unico scopo però è quello di descrivere in modo del tutto oggettivo la realtà, portando ad esempio fatti veramente accaduti: non è colpa mia se qualcuno si sente chiamato in causa e sminuito dai miei racconti! Ad ogni modo, per dimostrare la mia buona fede, ho deciso di dedicare questo post interamente ai signori uomini.
Uomini, oggi mi prenderò cura di voi, vi rivolgerò tutte le mie attenzioni e vi regalerò preziosi consigli, di cui vi suggerisco di fare tesoro, me ne sarete grati.  L'argomento è... la festa di San Valentino.
Mancano poco più di due settimane a questa data e so per certo che state iniziando a provare i primi sintomi di insofferenza di fronte alle allusioni delle vostre fidanzate a serate romantiche, cene a lume di candela e regali. Non parliamo poi dell'ansia che vi genera il pensiero ricorrente: "Come farò a cavarmela quest'anno?". Ma non temete, ho io la soluzione a tutti i vostri problemi.

Come prima regola, smettetela di pronuciare la frase: "San Valentino è una festa commerciale, la cultura capitalista ci impone di spendere i nostri soldi, non deve esseci un giorno in cui si è obbligati a festeggiare, per noi due è sempre la festa degi innamorati..." A parte che non la date a bere a nessuno: non è vero che per voi ogni giorno è buono per dare omaggio al profondo sentimento che condividete con la vostra innamorata, a meno che questo non significhi chiederle sempre più spesso: "Amore mi passi la birra?". Inoltre sappiate che se lei annuisce con un "uhmm uhmm" non vuol dire che la pensa come voi. Quello che le passa per la testa è: "Non è giusto, anche ques'anno la stessa storia! Dopo tutte le cose carine che faccio per lui, non vuole neanche festeggiare, sono arrabbiatissima...".

Secondo insegnamento: una festa è commerciale solo se si crede che l'unico modo per festeggiare sia quello di sottostare ai dettami della società consumista. Perchè non capite invece che quello che conta per noi donne è il tempo che ci dedicate, il desiderio di farci contente e l'impegno che ci mettete per sorprenderci? Dovete arrendervi all'idea che festeggiare San Valentino è importante per le vostre fidanzate ed è una bella occasione per allontanarsi dalla routine quotidiana, seppur dolce, e ricordarsi di quanto si è speciali gli uni per gli altri.
Quindi non è assolutamente vero che bisogna per forza spendere una fortuna in costosi regali e cene in ristoranti di lusso (spesso tra l'altro deludenti): basta un po' di tempo, un po' di fantasia e sprattutto un po' di voglia!
Perchè non sorprendere dunque la vostra amata regalandole un dolcetto cucinato con le vostre mani? Non lo sapete che cucinare è un modo per prendersi cura di chi si vuole bene e dimostrargli tutto il proprio amore, proprio come fanno le vostre ragazze tutti i giorni? E non nascondetevi dietro la scusa che per voi è troppo difficile perchè, se seguirete questa ricetta passo passo, non potrete far altro che un figurone, guardate qui!


CUPCAKES ALL'ARANCIA CON CREMA AL LIMONE E RIBES

Ingredienti per 12 Cupcakes
150g di burro a temperatura ambiente
125g di zucchero
3 uova
80g di farina
80g di fecola
1 cucchiaino da tè di lievito per dolci
la scorza grattugiata di un'arancia
Procedimento
Lavorare il burro e lo zucchero fino ad ottenere una crema. Poi aggiungere le uova e montare il tutto con le fruste elettriche. Aggiungere poi le due farine setacciate il lievito e la scorza di arancia grattugiata. Far cuocere in forno a 160 °C per circa 25 - 30 minuti. Sfornare e lasciar raffreddare  dolcetti su una gratella.

Ingredienti per la Crema al Limone
115g di burro a temperatura ambiente
succo di 1 limone
scorza grattuggiata di 1 limone
500g di zucchero a velo
ribes fresco
Procedimento
In un contenitore capiente amalgamare con delle fruste elettriche il burro, lo zucchero, il succo e la scorza di limone e metà dello zucchero a velo, fintanto che il composto non sarà cremoso ed omogeneo. Aggiungere lentamente il restante zucchero a velo continuando a lavorare il composto. Guarnire le Cupcakes con la crema al limone e ribes fresco.



Con questa ricetta partecipo al  al contest Cibo & Baci ideato da About Food e Smartbox!



Terzo e ultimo consiglio: accompagnate il dolcetto con un biglietto d'auguri realizzato da voi, contenente una frase, anche molto semplice, ma sincera (non copiate da nessun prontuario!), che ricorda quanto sia speciale il vostro amore. Potreste usare un semplice cartoncino colorato e, se siete dotati di estro artistico,  decorarlo a mano, o allegare un collage di alcune delle vostre foto. Vi assicuro che il tempo e l'impegno che dedicherete a questo piccolo dono, lo renderanno un regalo molto più prezioso di un gioiello o di un enorme mazzo di fiori (soprattutto se comprato di corsa all'uscita dall'ufficio, dopo aver pensato: cavolo mi sono dimenticato che oggi è San Valentino!)

Un piccolo cenno storico. La tradizione di consegnare biglietti d'amore il giorno di San Valentino è molto antica: risalirebbe addirittura al XV secolo. Si dice che la prima di queste lettere sia stata spedita da Carlo d’Orléans, durante la prigionia nella Torre di Londra, che scrisse alla moglie definendola "ma tres doulce Valentinée" (mia dolcissima Valentina). Per questo motivo i biglietti di San Valentino si chiamano "Valentine" e gli innamorati "Valentino" e "Valentina".

Dunque concludo con un pensiero per il mio Valentino, perchè senza il suo aiuto non avrei potuto realizzare dei dolcetti così speciali, fatti a quattro mani da due innamorati, e con un ringraziamento ad About Food che mi ha dato l'occasione di ricordare al mio ragazzo che anche io a San Valentino voglio un bigliettino d'amore! :-)


martedì 10 gennaio 2012

Le insidie del Natale

Sono tornata! Un po' per il braccio rotto e un po' perchè ero troppo impegnata a mangiare nelle tavole imbandite per le feste Natalizie, non mi sono più fatta viva. Ma eccomi di nuovo in pista, pronta finalmente a cucinare di nuovo (tra l'altro dicono che sia un'ottima fisioterapia).

Innanzitutto buon anno nuovo a tutti, avete trascorso bene queste feste? Siete stati colti dalla frenesia organizzativa ed entusiastica che pecede il Natale? Regali, pranzi, cenoni, feste e luci vi hanno letteralmente abbagliato? Avete altresì sperimentato le più difficili tecniche di meditazione, indispensabili per assentarvi mentalmente durante i discorsi della cugina della prozia di vostra nonna, che crede ancora che voi stiate frequentando le elementari e che i bambini imparino a scrivere con penna e calamaio invece che con l'ipad? (Tra l'altro mi chiedo se siano ancora al corrente dell'esistenza di pastelli e pennarelli...)
Male! Malissimo anzi! Tutto ciò vi ha distratti e vi ha reso più vulnerabili alle terribili insidie che le feste possono riservarci. Anche io sono stata sopraffatta da un esagerato spirito Natalizio e ne ho pagato le conseguenze. Per fortuna un'impavido eroe paladino delle donne in un caso, e una strega nel'altro, mi hanno salvata.

Vi racconterò dunque ciò che mi è accaduto, ma se avete un'animo sensibile, vi consiglio di non proseguire oltre nella lettura, potreste rimanere traumatizzati per sempre. Io vi ho avvisati...
Tutto cominciò una fredda notte d'inverno, la pioggia batteva sui vetri, il vento "ululava" e scuoteva gli alberi. Io mi stavo preparando per il cenone di Capodanno, ansiosa di far vedere al mio fidanzato il mio nuovo e fantastico vestito rosso ciliegia, con cardigan abbinato, quando aprii la valigia e mi si presentò davanti agli occhi una scena terribile. Distratta dai preparativi e dai regali da consegnare, non mi ero accorta di aver portato con me le scarpe sbagliate: la peggiore disgrazia che può accadere ad una donna. Lo so, tutto ciò è sconvolgente, ma è vero, non come la storia delle tartarughe mutanti che ogni tanto si sente raccontare.
Colta dal panico, caddi stravolta sul letto convinta che la situazione fosse del tutto irrimediabile. Una dolce fanciulla, che già in passato mi aveva aiutata in difficili momenti (vedi post precedente), venne attirata dai miei singhiozzi di disperazione. Ella si fece raccontare ciò che era accaduto e ne rimase profondamente turbata, ma non perse la speranza. Mi disse: "Non tutto è perduto, chiamerò l'eroe paladino delle donne, lui è l'unico che potrà aiutarti e procurarti un paio di scarpe nuove, adatte al tuo abito, alle otto di sera del 31 Dicembre!" L'eroe paladino delle donne disse che avrebbe fatto di tutto, ma che dovevo sbrigarmi, perchè gli amici lo stavano aspettando per ubriacarsi insieme, come solo i veri uomini possono fare. Iniziò dunque una corsa contro il tempo, ma riuscimmo ad arrivare in tempo e nella città buia e deserta trovai un negozio di scarpe illuminato e aperto solo per me, con l'eroe paladino delle donne partecipe del mio dramma, e pronto a consigliari le scarpe adatte alle mie esigenze. Non potrò mai ringraziarlo abbastanza.


Un altro spiacevole episodio si verificò il giorno dell'Epifania.  Non contenta dell'ininterrotto susseguirsi di pranzi, cene, merende e spuntini luculliani, diedi retta a chi chi mi ripeteva: "Ma come, non hai più fame? Non hai mangiato nulla! Hai assaggiato solo dieci antripasti, tre primi e due secondi, non puoi rifiutare un'altra porzione di maialetto arrosto! (Non rivelerò dove mi trovavo). Mi colse dunque il mal di pancia. A quanto pare tutti i presenti fecero il mio stesso errore visto che rientrati a casa si sentivano solo lamenti di anime e pance in pena. Questa volta ci salvò una strega buona che fece cadere una lettera giù dal camino (e non chiamatela Befana!). Dentro c'erano gli ingredienti per una pozione magica che scacciò il mal di pancia e tramutò i lamenti in risatine di gioia.

POZIONE MAGICA SALVA GOLOSI
Ingredienti per 3 golosi pentiti
1o foglie di salvia fresca
la scorza di un limone
il succo di mezzo limone
Procedimento
Fate bollire per 10 minuti la salvia e la scorza di limone in circa un litro d'acqua. Spegnete il fuoco, aggiungete il succo di limone e sevite la pozione molto calda ai golosoni.

Tutto è bene quel che finisce bene, ma fate tesoro di quello che vi ho raccontato e il prossimo anno state attenti alle insidie del Natale!