martedì 20 dicembre 2011

Crisi di astinenza: come sopravvivere alla convivenza con un'aspirante cuoca con un braccio rotto

A tutti coloro che fremevano per la voglia di leggere il mio nuovo post chiedo venia per il ritardo. Vogliate accettare le mie scuse, ma tra certificati medici, visite e spostamenti non sono riuscita a dedicare la giusta attenzione al mio blog. Con il braccio rotto le giornate trascorrono lente e un po’ troppo simili le une alle altre, inoltre non potete immaginare (o forse sì) come sia brutto avere a disposizione tutto questo tempo da trascorrere a casa, senza poter cucinare.
Ad ogni modo cercherò di farmi perdonare narrandovi la storia di una dolce fanciulla che, ignara di ciò che l’aspettava, ha deciso di sacrificare le sue ferie per accudire la Cognata Cattiva dal Braccio di Gesso e il Fratello col Terribile Raffreddore. Immaginate dunque di essere davanti al camino acceso, la neve sta cadendo soffice e voi state sorseggiando una buona tisana calda ascoltando questa favola…

C’era una volta una bella e dolce ragazza che, preoccupata dello stato di salute del fratello e della cognata, decise di compiere un lungo viaggio, superando il mare e le montagne, per accudirli. Carica di doni e buoni propositi, giunse in una città fredda e grigia dove c’erano ad aspettarla il Fratello gravemente malato e la dispotica Cognata. La fanciulla dovette accollarsi completamente la cura della casa visto lo stato di salute dei due che, al posto di esserle riconoscenti, la sottoponevano ad insopportabili vessazioni. Il Fratello trascorreva le giornate gemendo e lamentandosi per il Terribile Raffreddore (chi fosse interessato a maggiori delucidazioni sulle pene che infligge questa malattia legga il post precedente), mentre la Cognata non faceva altro che chiederle qualcosa: acqua, medicine, il telecomando, un cuscino, libri… e chi più ne ha più ne metta.
La fanciulla però non perdeva mai il sorriso e addirittura propose alla Cognata di cucinare qualcosa insieme. “Tu sarai la mente ed io il braccio”, le disse sperando di farla contenta. Poverina, non l’avesse mai fatto, non aveva idea di come la Cognata potesse essere dispotica in cucina!
“Va benissimo, però potresti mescolare le uova più energicamente?”, le diceva la Cognata, e poi: “ Perfetto, ma il tuo pizzico di sale era un po’ scarso!”. Fu un’ora terribile, ma alla fine riuscì a sfornare una torta salata agli spinaci.



TORTA SALATA RICOTTA E SPINACI
Ingredienti
1 disco di pasta sfoglia
500g di spinaci
250g di ricotta
1 cucchiaio di parmigiano grattugiato
3 uova
sale e pepe
Procedimento
Far cuocere gli spinaci in acqua salata, poi scolarli e strizzarli bene. Sminuzzare gli spinaci e mescolarli con la ricotta, le uova, il parmigiano, sale e pepe q.b.. Disporre il disco di pasta sfoglia nella teglia, riempire con il composto e ripiegare i bordi della sfoglia sul ripieno. Infornare a 200°C e far cuocere per un’ora.



Ricordate sale e pepe  q.b. significa che potete impegnarvi quanto volete, ma la Cognata Cattiva vi criticherà comunque!

Non temete, la fanciulla tornò a casa dopo cinque terribili giorni, però, ironia della sorte, quando fu finalmente lontana, si ammalò anche lei del Terribile Raffreddore. La morale? Se vi si prospetta una scelta simile a quella che ha dovuto prendere la dolce fanciulla quando ha deciso di partire, non imitatela pensando che a Natale bisogna essere tutti più buoni, piuttosto scappate il più lontano possibile!

venerdì 9 dicembre 2011

Malanni di stagione

A chi, care amiche, non è mai capitato di prendersi cura del prorio amato, colto da una terribile malattia quale il reffreddore?
Mi capirete dunque, se vi parlerò di profondi sospiri di sofferenza causati dal dover sopportare un tale fardello, di impossibilità di movimento e di pensiero dovuti a un inaffrontabile mal di testa (di cui noi non soffriamo mai no!?) e di frasi del tipo: "Amore, siccome sono molto malato, mi porteresti un bicchiere di succo di frutta... subito?"
"Gli uomini non sanno prorio sopportare il dolore, si vede che non sono abituati", "Le donne non si lamentano mai, vanno sempre avanti stoicamente nonostante le avversità"... Abbiamo tutte pronunciato con orgoglio queste frasi, con amiche, amici, fidanzati, mariti, fratelli, eccetera, eccetera, eccetera. Ma diciamoci la verità, pur ostentando un'aria di sufficienza, irrinunciabile per darsi un tono, non possiamo fare a meno di assecondare, coccolare e viziare la persona che amiamo.
Io ad esempio, in occasione del di lui raffreddore, ho momentaneamente sospeso la mia battaglia atta a convincere il mio fidanzato a sostituire le cinque porzioni settimanali di salsiccia, di cui ama nutrirsi, con cinque porzioni di verdure. Quando, tutto reffreddato, mi ha chiesto: "Mi prepari una cosa buona per domenica a pranzo?" ho subito pensato che il piatto dovesse contenere proprio la salsiccia che gli piace tanto e che non voglio mai comprare! Non ho voluto però rinunciare alle verdure e ne ho scelte due che amo molto, che, con il loro sapore dolce e delicato, erano a mio parere adatte a stemperare il gusto forte del famigerato insaccato.



RISOTTO AI PORRI, ZUCCA E SALSICCIA
Ingredienti per 2 persone
8 pugni di riso
5 porri
300g di zucca
300g di salsiccia
1 bicchiere di vino
Procedimento
Far appassire i porri a fuoco lento con poco olio e mezzo bicchiere d'acqua. Nel frattempo far ammorbidire la zucca in un tegame sempre con mezzo bicchiere d'acqua. Dopodichè sminuzzare la zucca e unirla ai porri.
Alzare il fuoco a aggiungere la salsiccia alle verdure, schiacciandola con il dorso della forchetta in modo da sgranarla. Una volta che sarà ben rosolata, far tostare il riso e bagnarlo con un bicchiere di vino bianco.
Dopo che il vino sarà sfumato, bagnare poco a poco il riso con acqua bollente salata fino a cottura ultimata.


Per dosare il riso ho ereditato da mia mamma il metodo dei pugni: 4 pugni di riso a testa. Certo, le dimensioni delle mani possono variare di molto da persona a persona, e non ho una soluzione per questa obiezione che mi è stata sollevata più volte, con i miei di pugni funziona! A meno di non avere le mani grandi come quelle di un famoso cantante italiano, sostengo che la nostra teoria familiare possa essere considerata di carattere generale.

Veniamo all'acqua salata che avrà destato perplessità. Innanzitutto un altro retaggio familiare è il più assoluto divieto di usare dadi da cucina di qualsiasi tipo. Avere del brodo fatto in casa è la soluzione ideale per il risotto, ma vi assicuro che se i condimenti sono presenti in quantità sufficiente, la mancanza del brodo non è assolutamente un problema.

Infine, le mie origini liguri mi impediscono di usare il burro in qualsiasi piatto che non sia un dolce. Nel risotto non soffriggerò o mantecherò mai e poi mai nulla usando il burro. Per molti è un'eresia, ma che nessuno provi a convincermi di fare diversamente, sarebbe una battaglia contro i mulini a vento.  Il richiamo delle origini è troppo forte e sono comunque sicura di avere dei sostenitori.

Purtroppo la domenica si è conclusa male perchè sono stata travolta sulla pista di pattinaggio sul ghiaccio e mi sono rotta un braccio. Addio progetti per il "ponte". Non ci voleva prorio, ma da questa sfortuna ho comunque potuto trarre un insegnamento: il raffreddore è molto peggio di un braccio rotto.  Amiche, ricordatelo! :-)


venerdì 2 dicembre 2011

Dal mare ai monti: cambio di prospettive

Chi l’avrebbe mai detto che saremmo stati qui ad arrabbiarci perché non ha ancora nevicato, ansiosi di metterci in coda per raggiungere le località sciistiche in occasione del famigerato “ponte”, e che avremmo sperato in un repentino abbassamento delle temperature che permetta per lo meno l’utilizzo di neve artificiale?
Proprio noi, che siamo nati al mare, e che per buona parte della nostra vita non abbiamo neanche mai preso in considerazione l’esistenza della neve, ora ci troviamo in città a controllare insistentemente il bollettino meteo sperando che ci regali per lo meno la speranza di salvare una vacanza organizzata da tempo.
Ormai siamo già stati la domenica pomeriggio nei centri commerciali affollati a fare la fila per comprare abbigliamento tecnico anche se sugli sci ci sappiamo a malapena stare in piedi, ci siamo già vantati con gli amici, che sono rimasti a vivere al mare, delle fantastiche evoluzioni che avremmo fatto in mezzo ai monti, abbiamo già portato la macchina dal gommista per mettere gli pneumatici invernali, e ora non possiamo proprio accettare che la neve non arrivi, dopo tutto quello che abbiamo fatto per lei!
È un po’ come quando non ci capacitiamo di non ricevere la telefonata che stiamo aspettando e chiediamo ad un amico di chiamarci per verificare che il telefono funzioni, o come quando aspettiamo un importante e-mail e continuiamo a schiacciare  il pulsante “Invia/Ricevi” di Outlook e magari per sicurezza riavviamo anche il computer, anche adesso non ci diamo pace e aspettiamo e speriamo senza posa.
Ma alla fine è davvero così importante? Io avrò l'occasione di passare cinque giorni con le persone a cui voglio bene e se non potremo andare a sciare troveremo un programma alternativo, magari prepareremo qualche dolcetto per consolarci, ma non ci mancherà niente perchè saremo insieme.
Ad ogni modo, visto che proprio la neve non vuole arrivare, possiamo sempre preparla noi nel forno!



Ingredienti per 12 Fiocchi di Neve all'Arancia
150g di burro a temperatura ambiente
125g di zucchero
3 uova
80g di farina
80g di fecola
1 cucchiaino da tè di lievito per dolci
la scorza grattugiata di un'arancia
Procedimento
Lavorare il burro e lo zucchero fino ad ottenere una crema. Poi aggiungere le uova e montare il tutto con le fruste elettriche. Aggiungere poi le due farine setacciate il lievito e la scorza di arancia grattugiata. Far cuocere in forno a 160 °C per circa 25 - 30 minuti. Sfornare e lasciar raffreddare  dolcetti su una gratella.
 
Attenzione, riempite gli stampini solo a metà, altrimenti rischierete che crescano troppo e che, per poter rovesciarli, sarete costretti a tagliar loro "la pancia" e mangiare il tutto per merenda, come abbiamo fatto noi!
 
P.S. Al posto di attendere la neve, preferisco aspettare un'amica speciale che arriverà di sicuro come da programma, alla quale dedico questi dolcetti :-)
 
P.P.S Il post invece lo dedico alla persona che mi ha dato l'ispirazione. Un bacio.
 

lunedì 28 novembre 2011

La colazione del campione: istruzioni per combattere la sindrome della programmazione

Nonostante io sia una di quelle persone che vengono quotidianamente colte dalla sempre più diffusa "sindrome della programmazione*", sto imparando a godere dei piaceri che regalano le giornate non pianificate. A chi, come me, è ad uno stadio ormai avanzato della malattia, suggerisco di iniziare per gradi la riabilitazione, scegliendo la domenica come il giorno propizio per non organizzare nulla.
Innanzi tutto non puntate la sveglia, i benefici comincieranno già la sera prima perchè vi sentirete presto pervasi da un senso di libertà e leggerezza. La domenica mattina aspettate che sia la luce che filtra dalle finestre a svegliarvi, e guai a non restare ancora un po' nel letto ad oziare! Alzatevi solo quando i crampi della fame non vi consentiranno di aspettare oltre.
Aprite le finestre e guardate fuori, trovate piacere nell'ammirare la lentezza che pervade le strade, anche se vi trovate in una grande città.
A questo punto sarete pronti per preparavi (o farvi preparare, se siete fortunati come me) una colazione che vi dia energia ed allegria: un frullato speciale è proprio quello che ci vuole!
Il frullato costituisce una colazione sana e completa, è ricco di vitamine e i colori della frutta contribuiranno a farvi vivere la giornata con il sorriso. Ma, come in tutte le cose, c'è un "però"...
Sto per rivelarvi come preparare il "frullato dei campioni", che fornisce un apporto energetico sufficiente per allenarsi per la finale delle olimpiadi, quindi è vietato ributtarsi nel letto (non vale neanche il divano). Vestitevi e uscite di casa e ricordate: niente programmazione. Suggerisco una bella passeggiata senza meta, con il naso all'insù, per cogliere tutti quei particolari dei luoghi che frequentiamo giornalmente, di cui non ci accorgiamo mai, a causa della troppa fretta; in alternativa consiglio un po' di sport, orientato al benessere mi raccomando,  non a rigidi obiettivi da raggiungere.
Io ieri, dopo il frullato, ho fatto proprio così e sono andata a piedi in piscina, guardando gli ultimi piani dei palazzi e le foglie degli alberi che ormai sono diventate gialle e rosse senza avvisarmi: la giornata era splendida e il cielo terso e di un azzurro intenso, come capita solo d'inverno qui a Milano.  Ho nuotato pensando solo a come è bello sentirsi leggeri nell'acqua e sognando l'estate.


Ingredienti per 2 Campioni
1 banana
3 kiwi
8 fragole
2 yogurt magri al naturale
2 biscotti alle mandorle
Procedimento
Frullare tutto!

* La sindrome della programmazione è una terribile malattia che coglie principalemente le donne a partire dai 30 anni circa in poi. Ogni azione, che riguardi il lavoro o lo svago, deve essere organizzata nei minimi particolari, in caso contrario si assiste al sopraggiungere di stati di agitazione e di ansia. In taluni casi il soggetto interessato sviluppa un comportamento aggressivo nei confronti di chi si contrappone alla sua perfetta pianificazione della giornata.
Se soffrite di questo disturbo non disperate, siete ancora in tempo per guarire, ma dovete seguire alla lettera i miei suggerimenti o rischierete di eliminare dalle vostre frequentazioni tutti coloro che la domenica vogliono rilssarsi (che atteggiamento insulso vero?!). 

mercoledì 23 novembre 2011

A ognuno il suo ruolo: organigramma aziendale

Affinchè le cose in cucina funzionino a meraviglia, ci vuole una corretta organizzazione e una chiara e solida struttura gerarchica. In un periodo dove il modello aziendale la fa da padrone, non posso essere da meno e pubblico oggi l'organigramma della Cucina tra le Nuvole.
Capo, mente creativa e organizzativa, unica detentrice della ragione e della possibilità di pronunciare la fatidica frase "te l'avevo detto": sono io, la Kitchen CEO. Alle mie dipendenze c'è una figura indispensabile, che sa agire in men che non si dica in caso di emergenza per problemi legati alla tecnologia che spesso si ribella e rischia di compromettere la riuscita delle mie pietanze: l'Head of Mechanics.
Ovviamente, come in ogni azienda che si rispetti, è stato scelto un nome altisonante per la posizione ricoperta dal mio aiutante, così che si possa sentire appagato e importante. In realtà gli assegno compiti che sono più "da eseguire meccanicamente" che "di tipo meccanico", ma per i quali non mi si può contestare la mancata coerenza con il suo biglietto da visita. Le sue principali attività sono: tagliuzzare finemente, grattugiare, sbattere e frullare. Ma che nessuno gli faccia sapere la verità, deve continuare a credere che questi siano solo atti concessi dalla sua magnanimità grazie alla quale si abbassa dal ruolo di Head of Mechanics al ruolo di tagliuzzatore, nell'attesa che accada qualcosa che gli permetta di tramutarsi nel Mc Gyver della situazione.

Effettivamente, durante la preparazione delle nostre ultime tortine, è avvenuto un evento imprevedibile: le fruste del robot da cucina sono impazzite e l'Head of Mechanics ha avuto la sua occasione per intervenire prontamente in caso di bisogno. Ci sono stati lunghi momenti di tensione, in quanto era appena stato aggiunto l'uovo all'impasto che doveva essere sbattuto per vari minuti, fino a diventare soffice e spumoso (come ci tengono a precisare tutti i libri di ricette)!
L'Head of Mechanics ha smontato il componente in questione (cosa che adora fare anche se non è strettamente necessario) e ha trovato delle misteriose particelle nascoste che impedivano il corretto movimento degli ingranaggi. Pieni di speranza abbiamo montato nuovamente le fruste che, dopo averci illuso per pochi attimi, sono impazzite un'altra volta. L'Head of Mechanics ha dunque concluso che probabilmente c'è un difetto di fabbricazione e che bisogna rivolgersi all'assistenza...
A questo punto, come in tutti i casi davvero disperati, ho dovuto prendere io in mano la situazione, per trovare una soluzione che non prevedesse lo smontaggio e il rimontaggio dell'intero robot da cucina, dal momento che non mancava molto all’arrivo degli ospiti, e ho optato per l'utilizzo dello strumento impastatore (sì ho anche questo, invidiatemi!). A mio parere è stata sacrificata in parte la sofficiezza (o sofficità che dir si voglia) dell'impasto, ma il risultato alla fine è stato piuttosto soddisfacente, anche se c'è ancora bisogno di perfezionarsi.
Però l'intervento dell'Head of Mechanics è stato fondamentale, o almeno è quello che lui deve pensare.

Purtroppo nella neonata Cucina tra le Nuvole si sono già verificati gravi casi di insubordinazione, che ho però saputo prontamente combattere e punire in modo esemplare, da ottima Kitchen CEO quale sono. Era giunto il momento cruciale di distribuire l'impasto nei  pirottini e ho dato la chiara indicazione all'Head of Mechanics di riempirli per poco più di metà, ma lui si è rifiutato di eseguire alla lettera e "in modo meccanico" il compito assegnatogli e ha esagerato con le quantità. Una volta messi i dolcetti nel forno è successo il peggio: l'impasto è cresciuto a dismisura fino a strabordare sformando i pirottini, in un caso addirittura due tortine si sono unite in una sola! E' stato terribile. L'Head of Mechanics ha cercato di sdrammatizzare l'accaduto, ma non ha potuto avere scampo dalla punizione che si meritava: musi lunghi, disperazione e un appagante (per me) "te l'avevo detto"! Si guarderà bene la prossima volta dal prendere iniziative non approvate dalla Kitchen CEO.
 

CUPCAKES AL CIOCCOLATO E ARANCIA
Ingredienti per 12 Cupcakes
115g di cioccolato fondente al 70%
90g di burro a temperatura ambiente
175g di zucchero
2 uova
185g di farina
1 cucchiaio di latte parzialmente scremato a temperatura ambiente
1 pizzico di sale
scorza grattugiata di 1 arancia
75ml di succo di arancia spremuta
Procedimento
Preriscaldare il forno a 160°. Sciogliere il cioccolato a bagno maria e lasciarlo raffreddare leggermente. In un contenitore capiente amalgamare il burro con lo zucchero finchè il composto non sarà bianco e omogeneo. Dopodichè aggiungere una ad una le uova intere lavorando il composto con delle fruste elettriche per alcuni minuti.
Mischiare la farina con il lievito e la scorza di arancia grattugiata.
Mescolare il latte con il succo di arancia.
Aggiungere al composto il cioccolato sciolto a amalgamare bene. A questo punto incorporare un terzo della farina e sbattere bene, poi aggiungere un terzo del succo d'arancia con latte continuando a lavorare il composto. Ripetere questa operazione fino a terminare la farina e il succo d'arancia.
Riempire i pirottini per le Cupcakes per i 2/3 al massimo e farli cuocere per 30 minuti circa. Controllare il grado di cottura con uno stuzzicadenti.
Far raffreddare le Cupcakes su una gratella, una volta che saranno completamente fredde potranno essere guarnite.

Ingredienti per la Crema al Burro al cioccolato e arancia
225g di burro a temperatura ambiente
175g di cioccolato fondente al 70%
1 cucchiaio di latte parzialmente scremato a temperatura ambiente
scorza grattuggiata di 1 arancia
250g di zucchero a velo
1 cucchiaino da tè di estratto di vaniglia
Procedimento
Sciogliere il cioccolato a bagno maria e lasciarlo raffreddare leggermente. In un contenitore capiente amalgamare con delle fruste elettriche il burro, lo zucchero, il latte e la scorza di arancia fintanto che il composto non sarà cremoso e omogeneo. Dopodichè amalgamare il cioccolato fuso.
Guarnire le Cupcakes.


La crema al burro è risultata decisamente troppo morbida e difficlmente modellabile nonstante io abbia seguito alla lettera il libro di ricette from the Primose Backery che l'Head of Mechanics mi ha regalato in occasione del nostro viaggio a Londra. Ho provato a migliorarne la consistenza aggiungendo zucchero a velo ed amido di mais, ma ho solamente peggiorato il gusto facendo diventare il tutto troppo dolce. Secondo voi come posso risolvere l'annoso problema?

Secondo quesito: sofficiezza, sofficità, sofficitudine o...?

Infine, caro Head of Mechanics, non avertene a male se leggendo questo Post scoprirai il tuo vero ruolo, d'altra parte sei tu il custode dell'ingrediente segreto, quindi non si possono fare ricette speciali senza il tuo aiuto!


venerdì 18 novembre 2011

Una grandissima scatola rosa e il profumo di vaniglia

Ho trovato, dopo una caccia al tesoro, una grandissima scatola tutta avvolta di rosa, era più grande di me e, mentre la portavo a casa, facevo fatica a vedere dove mettevo i piedi, ma non mi sarei fatta aiutare per nessuna ragione al mondo. Ho distrutto la carta come fanno i bambini la mattina di Natale e mi sono messa a saltare per la stanza, tanto ero contenta. Sono andata a dormire aspettando con ansia che arrivasse presto la mattina seguente per poter usare il mio regalo.
Ho diretto i lavori, ma senza il mio aiutante il risultato non sarebbe mai potuto essere così speciale. La farina l’ho fatta volare dappertutto e ho sporcato un numero esagerato di posate, piatti e scodelline. Ho guardato da una nuvola il mio nuovo e tanto sognato robot da cucina rendere l’impasto soffice e spumoso, ipnotizzata dal ruotare delle palette, sognando il giorno in cui la gente farà la fila per gustare i miei dolcetti soffici, allegri e colorati.
Abbiamo alzato il volume della radio e abbiamo ballato dopo l’aggiunta di ogni ingrediente, un ballo di felicità, ma anche un po’ magico, come quello che fanno le streghe quando preparano le loro pozioni. Il profumo di vaniglia ha iniziato a pervadere l’ambiente, è così bello quando esce dal forno dolce, caldo e rilassante, come un abbraccio.
E anche noi ci siamo abbracciati e la vaniglia abbracciava noi.



CUPCAKES ALLA VANIGLIA CON CREMA AL BURRO AROMATIZZATA AL LIMONE

Ingredienti per 12 Cupcakes
110g di burro a temperatura ambiente
225g di zucchero
2 uova
175g di farina
120ml di latte parzialmente scremato a temperatura ambiente
1 bustina di lievito per dolci
1 cucchiaino da tè di estratto di vaniglia
1 pizzico di ingrediente segreto
Procedimento
Preriscaldare il forno a 160°. In un contenitore capiente amalgamare il burro con lo zucchero finchè il composto non sarà bianco e omogeneo. Dopodichè aggiungere una ad una le uova intere lavorando il composto con delle fruste elettriche per alcuni minuti.
Mischiare la farina con il lievito e far sciogliere l’estratto di vaniglia nel latte.
A questo punto aggiungere un terzo della farina e sbattere bene, poi aggiungere un terzo del latte continuando a lavorare il composto. Ripetere questa operazione fino a terminare la farina e il latte.
Riempire i pirottini per le Cupcakes per i 2/3 al massimo e farli cuocere per 20-25 minuti circa. Controllare il grado di cottura con uno stuzzicadenti.
Far raffreddare le Cupcakes su una gratella, una volta che saranno completamente fredde potranno essere guarnite.

Ingredienti per la Crema al Burro aromatizzata al Limone
115g di burro a temperatura ambiente
succo di 1 limone
scorza grattuggiata di 1 limone
500g di zucchero a velo
1 pizzico di ingrediente segreto
Procedimento
In un contenitore capiente amalgamare con delle fruste elettriche il burro, lo zucchero, il succo e la scorza di limone e metà dello zucchero a velo, fintanto che il composto non sarà cremoso ed omogeneo. Aggiungere lentamente il restante zucchero a velo continuando a lavorare il composto.
Guarnire le Cupcakes.



Per l’ottima riuscita di queste Cupcakes è importantissimo aggiungere un pizzico di ingrediente segreto sia all’impasto che alla crema. Ovviamente essendo segreto non ve lo posso rivelare, ma ad un lettore attento sarà già venuto in mente cosa mescolare per rendere la ricetta davvero unica e speciale. Secondo voi cos’è?