venerdì 29 marzo 2013

Crostata con Crema al Limone, Fragole e More e Lettera Aperta a Luca (M.)

Caro Luca (M.), sono una tua grande ammiratrice, apprezzo molto il tuo lavoro: i tuoi dolci sono un connubio di scienza, maestria e creatività. Per me sei come la stella polare, seguo la tua luce che illumina il mio cammino, nella speranza di percorrere la via che porta all'arte della pasticceria. 

Dunque, con te come mentore, qualche giorno fa, ho tentato di realizzare la crostata perfetta. La strada, però, non è stata priva di difficoltà, soprattutto volendo seguire gli utilissimi suggerimenti contenuti nel tuo libro.



Innanzitutto non posseggo un termometro per alimenti per verificare che il burro sia ad esattamente 13°C prima di iniziare a impastare la frolla, tanto meno posseggo un abbattitore di temperatura, sebbene sia di dominio pubblico che è un oggetto che tutti dovrebbero avere a portata di mano in cucina, quindi ho dovuto farne a meno. In secondo luogo, ho compromesso le funzionalità della calcolatrice scientifica che avevo acquistato ai tempi dell'università, per affrontare l'esame di elettronica dello stato solido (per altro pagandola profumatamente), utilizzandola con le mani sporche di uova e farina. Però: se il burro non deve mai essere meno del 30% del peso della farina, ma mai più del 70%, e lo zucchero mai meno del 25% del peso della farina, ma mai più del 60%, e la pasta bisogna lavorarla velocemente per non modificare la temperatura del burro, e nel frattempo bisogna accendere il forno, ma suona il telefono, e, nel fare le cose di corsa, urto la confezione della farina, che si rovescia e mi avvolge in una nuvola bianca... Insomma: come faccio a ricordarmi di non inglobare negli ingredienti anche la calcolatrice, che stavo usando per risolvere l'equazione differenziale che mi proponevi nel capitolo "Pasta Frolla"? 

Comunque Luca, io ci ho provato, mettendoci il massimo impegno, seguendo il procedimenti alla lettera, perchè la pasticceria è una scienza esatta. Ho messo a dura prova il mio fidato "robottino" (non professionale - eresia! perdonami ti prego) e ho impiegato quasi un'intera giornata (non infrasettimanale, s'intende) per fare una crostata: tempo di preparazione, riposo in frigo di 3-4 ore, pulizia della cucina infarinata, stesura della pasta nella teglia, riposo in frigo di altri 30 minuti, cottura "in bianco". 



Sembrava tutto perfetto, ma l'imprevisto era dietro l'angolo. Dopo aver sfornato la crostata, mi è caduto del riso, che avevo utilizzato per tener ferma la carta forno appoggiata sulla torta,   direttamente sulla frolla. Il mio spiccato senso pratico mi ha suggerito di far DELICATAMENTE cadere quegli inopportuni chicchi nella spazzatura. Ebbene... è caduto tutto, insieme alle mie speranze di diventare una maestra pasticcera. 

Tranquillo Luca, ora sto bene, ho avuto solo una piccolissima crisi di pianto isterico, forse a causa dello stress da equazioni (mentre QUALCUNO ha avuto un'inspiegabile crisi di RISO isterico, tanto per rimanere in tema).  La cosa di cui non mi do pace però, è che non saprò mai se ero riuscita ad avvicinarmi almeno un po' alla tua frolla perfetta.

Mi perdonerai se, essendo imminente l'arrivo dei miei ospiti per cena, ho rifatto la crostata con il metodo classico (il mio però!).

Comunque sei sempre il mio mito! 




CROSTATA CON CREMA AL LIMONE, FRAGOLE E MORE

Ingredienti per la pasta frolla
250g di farina
150g di burro
100g di zucchero a velo
40g di tuorli d'uovo
1 pizzico di sale
1 bustina di vanillina
1 scorza grattugiata di limone

Ingredienti per la crema
200ml di acqua
il succo di 1 limone
la scorza grattugiata di 1 limone
60g di amido di mais
150g di zucchero
2 tuorli d'uovo
30g di burro

Ingredienti per la decorazione
1 cestino di more
1 cestino di fragole

Procedimento (metodo classico della Cuoca tra le Nuvole)
Impastare la frolla lavorando velocemente gli ingredienti con le mani. Avvolgere l'impasto nella pellicola trasparente e far riposare mezz'ora in frigorifero.
Nel frattempo preparare la crema. Mescolare in una casseruola l'acqua, lo zucchero, l'amido di mais, il succo e la buccia di limone. Quando tutti i grumi si saranno sciolti, cuocere a fuoco lento mescolando continuamente fino a che il composto non abbia raggiunto la consistenza di una crema. Togliere dal fuoco e incorporare a filo i tuorli precedentemente sbattuti con un cucchiaio d'acqua. Rimettere il tegame sul fuoco e aggiungere il burro a pezzetti. Mescolare finchè il burro non si sarà amalgamato completamente.
Togliere la frolla dal frigo e disporla nella teglia imburrata. Coprire con un foglio di carta da forno e con abbondanti fagioli secchi (o riso) affinchè la pasta non si gonfi durante la cottura. Infornare in forno ventilato a 180°C per circa 20 minuti.
Dopo averlo fatto raffreddare, riempire il disco di frolla con la crema e decorare con la frutta fresca.


Questo è in assoluto il mio dolce preferito, adoro questa crema al limone, la cui ricetta arriva da un vecchissimo giornale di mia mamma, che consultavo quando, anni orsono, muovevo i miei primi passi in cucina. E' decisamente una torta che "Vale" la pena provare, ed è per questo che la propongo per il Giveaway "qualcosa di dolce che... Vale" della fantastica Valentina. Se non la conoscete ancora, visitate il suo blog "La ricetta che Vale" dove troverete dolci strepitosi e anche qualche chicca salata. 




Concludo augurando a tutti voi una felicissima Pasqua! 

venerdì 22 marzo 2013

Tortine Speziate alle Mele e Dipendenze...

Ho scoperto di avere una nuova dipendenza, come se quelle da cioccolato e da shopping non rendessero già abbastanza complessa la mia vita. Adesso sono anche una "Comments Addicted".
Questo blog ha creato, non solo una persona che vieta ai sui ospiti di assaggiare il risotto prima di averlo fotografato, ma anche una drogata di commenti ai propri post.

Avete presente quando uscite con un ragazzo, e il giorno dopo fate click tipo 500 volte sul tasto "aggiorna" della posta elettronica, per verificare se vi ha scritto? Non sia mai che si presenti un problema di connessione internet. O quando attendete la fatidica telefonata dopo un colloquio di lavoro, e continuate e controllare se c'è campo (magari facendovi pure chiamare da un amico)?



Ecco, ormai sono ridotta così. Pubblico un post, e poi vado a vedere, più volte durante la giornata, se qualcuno mi ha scritto. Sono sulla cosiddetta via del non ritorno. Non mi resta che iniziare a vagare senza posa di notte, girando per casa in pigiama, con i capelli arruffati, una pinza di plastica color arancione evidenziatore in testa, ed un caffè in mano (e una bevanda energetica nell'altra). Tutto questo per non smettere di fare click sul tasto "aggiorna" del mio blog.

Ma cosa ci posso fare? E' davvero bello scoprire che ho fatto sorridere qualcuno, trovare parole di incoraggiamento, comunicare con persone con cui condivido l'amore per la cucina e il modo di vedere la vita.  Ormai non posso più smettere.

Anzi, adesso che ci penso, se ora state leggendo queste parole, e siete tra quelle persone che sono solite lasciare un commento in fondo alla pagina, sappiate che è tutta colpa vostra. Mi avete fatto assaggiare "roba buona" e ora ne sono dipendente. Quindi, ora avete il dovere morale di scrivermi SEMPRE, dal momento che siete responsabili della mia condizione. Con la pinza nei capelli poi, non mi sarei mai immaginata...

Oppure potete sempre partecipare ad una colletta per farmi trascorrere qualche mese in una clinica di lusso, di quelle dove vanno le attrici famose per disintossicarsi dalle dipendenze. Magari ne approfitto anche per una remise en forme completa, loro tornano sempre ringiovanite!



Se invece non siete soliti lasciare commenti, o siete capitati su questa pagina per caso, potete sempre fare oggi la vostra buona azione quotidiana, giusto perchè vi trovate di fronte ad un caso senza speranza. Con un piccolo gesto, regalerete un sorriso! ;-)

In cambio vi dedico una dolcissima ricetta (una variante della classica torta allo yogurt) per coccolarsi. Una di quelle ricette da fare quando si è tristi, ad esempio quando aggiornate il blog e non trovate nuovi messaggi dai vostri followers


TORTINE SPEZIATE ALLE MELE

Ingrdienti
1 vasetto di yogurt
3 uova
2 vasetti di zucchero
2 vasetti di farina
2 vasetti di fecola
1 vasetto di olio di oliva
1 bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale
la scorza grattugiata di un limone
1 cucchiaino di vaniglia
1 cucchiaino di cannella
1 cucchiaino di zenzero
1/2 cucchiaino di noce moscata
1/4 di cucchiaino di chiodi di garofano
4 mele

Procedimento
Sbucciare le mele e tagliatele a cubetti. Sbattere le uova con lo zucchero finchè il composto non sarà ben montato. Aggiungere lo yogurt, l'olio e successivamente tutti gli altri ingredienti "secchi". Infine incorporare le mele nell'impasto.
Distribuire il composto in tanti piccoli pirottini. Far cuocere in forno ventilato, preriscaldato a 180° per circa 20-25 minuti. Il solo profumo che si sprigionerà vi farà sorridere :-)

AVVERTENZE: Le Tortine Speziate alle Mele di Cuoca tra le Nuvole creano dipendenza. Assumerle solo per il tempo strettamente necessario e sotto controllo medico. Attenzione: le cliniche extralusso sono molto costose!

martedì 19 marzo 2013

Insalata di Salmone e Arance e Genitori "Riempi Frigo"

Quando i  miei genitori vengono a trovarmi, la cosa che più temo, è l'urlo scandalizzato davanti al frigorifero perennemente vuoto. Ordine e pulizia passano in secondo piano, di fronte al terribile dubbio che li assale: "Ma la nostra bambina, mangerà abbastanza?". 

Vorrei sottolineare che ci sono testimoni oculari, disposti a garantire che l'aggettivo che più mi si addice, non è certo deperita.

Inutile provare a far capire a mamma e papà che vivo sola, che spesso ceno fuori casa, che almeno due fine settimana al mese non ci sono... Niente li può fermare dalla loro missione: riempire il mio frigorifero. 




Inizia dunque la folle corsa al supermercato i cui scaffali vengono svuotati secondo i famosi criteri genitoriali.
"La vedo pallida": venti bistecche,
"Il pesce fa bene": cinque orate,
"Non può farsi mancare le vitamine": un carrello di frutta e verdura,
 "E se invita a cena qualche amico?": 1 kg di salmone affumicato.

Sì avete capito bene, un chilo! Meglio iniziare a pensare come smaltire tutto questo cibo. 
Per fortuna il mio congelatore è molto capiente: quello sì che è sempre pieno :-)





INSALATA DI SALMONE E ARANCE
Ingredienti 
Salmone affumicato
Arance
Songino
Olio, sale e pepe.

Procedimento
Preparare l'insalata! :-) 

venerdì 8 marzo 2013

Torta Mimosa e Ricordi...


In occasione della festa della donna ripubblico un vecchio post. Il tripudio di mimose che ho incontrato stamattina, durante il tragitto casa-lavoro, mi ha fatto ricordare che è passato esattamente un anno, da quando io e la mia amica Cristina abbiamo preparato la Torta Mimosa.
E' arrivata un po' di malinconia, ma anche la felicità di sapere che, nonostante il tempo che passa, accanto a me ci sono sempre persone speciali con cui preparare una torta e sognare. Auguri a tutte le donne.

Ed ecco un brano tratto da "Le mie memorie" :-)

...

Chi pensa che fare una torta significhi solo realizzare un buon dolce per soddisfare golosi palati, si sbaglia di grosso. Fare una torta significa voler bene, sognare, rilassarsi, condividere, capire, gioire e mille altre cose che si scoprono giorno dopo giorno. Se non siete convinti continuate a leggere...

UNA TORTA MIMOSA PER SOGNARE CON UN'AMICA

Qualche settimana fa Cristina mi ha detto di voler organizzare una cena con alcune amiche speciali e mi ha chiesto di aiutarla nella preparazione della torta. Non poteva esserci proposta più gradita, innanzi tutto io adoro cucinare, in particolar modo i dolci, ma soprattutto sarebbe stata l’occasione per sperimentare un’idea che da tempo ci frullava per la testa: una collaborazione “pasticcera”! Pasticceria e pasticci insomma.
Dal momento che la cena era fissata per l’8 marzo, Cristina ha proposto di preparare la Torta Mimosa. È partito dunque un frenetico scambio di mail in merito all'organizzazione della serata, a quale ricetta fosse meglio seguire e a come presentare il dolce (ci sarebbe piaciuto realizzare delle mini torte mimose, ma non avevamo l’attrezzatura adatta). Alla fine ci siamo orientate verso la Torta Mimosa Classica secondo la ricetta di Giallo Zafferano alla quale abbiamo apportato alcune piccole modifiche.
La preparazione è iniziata il lunedì sera, il mio fantastico robottino da cucina ha lavorato senza posa per impastare due sofficissimi pan di spagna. Nel mentre, io e Cristina siamo state “costrette” a chiacchierare nell’attesa che il composto fosse sufficientemente spumoso. Pettegolezzi, problemi, sogni, speranze. Trovo che cucinare con un’amica sia bellissimo, ti rilassa e lascia spazio alle confidenze: mescoli a tutti gli ingredienti parole che arrivano dal cuore. Poi abbiamo preparato la crema e impacchettato tutto ermeticamente visto che, alla faccia della primavera, stava diluviando, e Cristina doveva portare tutto a casa.
Per alcune ore non sono esistiti più il lavoro che non ci soddisfa e i problemi della vita di tutti i giorni, ma solo sorrisi, allegria e il sogno di aprire un cup cake bar o di metter su una società di organizzazione di eventi. Chissà se i nostri sogni resteranno tali, ma una cosa è certa: abbiamo passato una splendida serata, la squadra è vincente e ci aspettano nuove sfide culinarie!




UNA TORTA MIMOSA PER CAPIRE SE UN UOMO E' QUELLO GIUSTO

La seconda fase della realizzazione della torta si è svolta il mercoledì a Casa di Cri e Dino, il suo fidanzato. Lo scopo di Dino era quello di riposarsi, ma è stato caldamente invitato ad aiutarci. La divisione compiti è stata la seguente. Dino: montare la panna e dividere in due il primo pan di spagna. Cristina: aggiungere la panna montata alla crema già pronta e farcire la torta. Io: tagliare a cubetti perfettamente identici il secondo pan di spagna per la guarnitura. Tutti insieme: incollare i cubetti decorativi sulla torta.
Cosa c'entra questo con la ricerca del famigerato "uomo giusto"? Semplice. Anche se stanco dalla giornata Dino ci ha accolte sorridente (compresa l'amica terzo incomodo che sarei io) e ci ha aiutate nella preparazione del dolce (punto a suo favore). Mentre lavoravamo si vedeva quanto fosse felice della felicità della sua ragazza, tutta presa dalla torta e dall'organizzazione (punto a suo favore). E poi non dimentichiamo che ha anche tagliato in due parti perfettamente identiche il pan di spagna (e per questo gli darei due punti J).
Giunta le sera della cena, il povero Dino ha spontaneamente cercato asilo a casa di amici per assicurarci la nostra intimità di donne (e anche qui un punto non gleilo toglie nessuno), ma prima di andar via ha lasciato a casa una rosa rossa e un mazzo di mimose per ognuna di noi, con un biglietto: "Al mio amore e alle fantastiche Sfogliatelle" (Le Sfogliatelle è il nome del nostro meraviglioso corpo di ballo, ma questa è un'altra storia...). Il contatore dei punti è salito alle stelle e sta per rompersi! Che ne dite è l'uomo giusto per Cristina? Secondo me sì!




UNA TORTA MIMOSA PER FESTEGGIARE

La cena è stata perfetta, finalmente un po' di tempo per chiacchierare con calma: nuovi lavori, lavori che non piacciono, fidanzati e ricerche di fidanzati e un bel po' di "taglia e cuci" che non guasta mai!
Finalmente mettiamo a tavola la torta e riempiamo i bicchieri con lo spumante, a questo punto Cristina fa un annuncio a sorpresa: siamo tutte invitate al suo matrimonio! Urla di gioia e abbracci, nemmeno la scena di un film reggerebbe il confronto. Ci siamo tutte emozionate quando ci ha detto che, se immagina il suo ingresso in chiesa, sono nostri i volti che vede tra gli invitati. Qualcuna ha anche versato una lacrimuccia. E da quel momento... raffica di domande alla sposa!
Sono felice di aver condiviso l'organizzazione di un evento così importante, sono felice di essere stata lì e che non siano state necessarie parole per dirci quanto eravamo vicine, porterò sempre nel cuore lo sguardo e la gioia di Cristina. Auguri!




TORTA MIMOSA CLASSICA
Ingredienti per 2 pan di spagna del diametro di 22 cm
200g di farina
40 g di fecola di patate
4 uova intere
8 tuorli
220 g di zucchero
2 bustine di lievito per dolci
Ingredienti per la crema pasticcera
55g di farina
300 ml di latte fresco intero
300 ml di panna fresca liquida
8 tuorli
1 cucchiaino di vaniglia in polvere
200 g di zucchero
Ingredienti per la bagna al liquore
100 ml di acqua
50ml di alchermes
50 g di zucchero

Ingredienti per la panna montata zuccherata
200 ml di panna fresca liquida
20 g di zucchero a velo

Procedimento
Unire le uova intere e lo zucchero e montare gli ingredienti per almeno 30 minuti a velocità elevata fino ad ottenere un composto ben gonfio. Aggiungere i tuorli e continuare a montare per altri 10 minuti. Aggiungere al composto la farina, la fecola e il lievito preventivamente setacciati e amalgamare delicatamente con una spatola con dei movimenti che vanno dal basso verso l’alto per incamerare aria. Versare l’impasto ottenuto in due teglie imburrate ed infarinate del diametro di circa 22 cm e cuocere in forno a 180-190 gradi per circa 30 minuti.
Nel frattempo preparare la crema pasticcera. Mettere in un tegame il latte e la panna e portare a sfiorare il bollore. In un altro tegame mettere i tuorli e lo zucchero e mescolare con un cucchiaio di legno,  poi aggiungere la farina e la vaniglia.  Poi unire il composto di latte e panna calda, quindi stemperare il tutto con una frusta. Accendere il fuoco e fare addensare, non appena la crema comincerà a sbuffare versare la crema in una teglia bassa e larga. Ricoprire la crema pasticcera con della pellicola trasparente che deve toccare la superficie della crema e mettere a raffreddare in frigorifero o in freezer.
Preparare la bagna facendo sciogliere in un pentolino lo zucchero assieme all’acqua e al liquore, quindi far raffreddare.
Montare la panna ben fredda con uno sbattitore: non appena comincerà a gonfiare unire lo zucchero a velo e portare a termine la montatura, poi mettere il tutto in frigorifero. Quando la crema pasticcera sarà fredda metterla in una ciotola e unire delicatamente la panna montata, tranne due cucchiaiate da tenere da parte.
Eliminare dai due pan di spagna la parte scura esterna, con un coltello dalla lama lunga dividere uno dei pan di spagna e ricavare due dischi di uguale spessore, tagliare l’altro a cubetti.
Per assemblare la torta inzuppare con la bagna il primo disco di pan di spagna e poi stendere un velo di panna montata zuccherata. Sopra la panna, stendere la crema pasticcera mista a panna e quindi appoggiare il secondo disco di pan di spagna. A questo punto ricoprire tutta la torta con la crema avanzata. Una volta ricoperta, passare alla decorazione facendo aderire i cubetti di pan di spagna alla crema che fungerà da collante. Far riposare la torta in frigorifero per almeno mezza giornata.



P.S. UNA TORTA MIMOSA PER CAPIRE COSA VOGLIO

Quando sono arrivata a casa loro per l'assembleggio della torta, Cristina a Dino si sono salutati come se non si vedessero da lungo tempo. Erano così felici di ritrovarsi la sera e di darsi un bacio. Io mi sono sentita una spettatrice un po' inopportuna in quel momento, ma anche molto fortunata, perchè vedendo loro, ho visto esattamente anche quello che voglio per me.