martedì 20 dicembre 2011

Crisi di astinenza: come sopravvivere alla convivenza con un'aspirante cuoca con un braccio rotto

A tutti coloro che fremevano per la voglia di leggere il mio nuovo post chiedo venia per il ritardo. Vogliate accettare le mie scuse, ma tra certificati medici, visite e spostamenti non sono riuscita a dedicare la giusta attenzione al mio blog. Con il braccio rotto le giornate trascorrono lente e un po’ troppo simili le une alle altre, inoltre non potete immaginare (o forse sì) come sia brutto avere a disposizione tutto questo tempo da trascorrere a casa, senza poter cucinare.
Ad ogni modo cercherò di farmi perdonare narrandovi la storia di una dolce fanciulla che, ignara di ciò che l’aspettava, ha deciso di sacrificare le sue ferie per accudire la Cognata Cattiva dal Braccio di Gesso e il Fratello col Terribile Raffreddore. Immaginate dunque di essere davanti al camino acceso, la neve sta cadendo soffice e voi state sorseggiando una buona tisana calda ascoltando questa favola…

C’era una volta una bella e dolce ragazza che, preoccupata dello stato di salute del fratello e della cognata, decise di compiere un lungo viaggio, superando il mare e le montagne, per accudirli. Carica di doni e buoni propositi, giunse in una città fredda e grigia dove c’erano ad aspettarla il Fratello gravemente malato e la dispotica Cognata. La fanciulla dovette accollarsi completamente la cura della casa visto lo stato di salute dei due che, al posto di esserle riconoscenti, la sottoponevano ad insopportabili vessazioni. Il Fratello trascorreva le giornate gemendo e lamentandosi per il Terribile Raffreddore (chi fosse interessato a maggiori delucidazioni sulle pene che infligge questa malattia legga il post precedente), mentre la Cognata non faceva altro che chiederle qualcosa: acqua, medicine, il telecomando, un cuscino, libri… e chi più ne ha più ne metta.
La fanciulla però non perdeva mai il sorriso e addirittura propose alla Cognata di cucinare qualcosa insieme. “Tu sarai la mente ed io il braccio”, le disse sperando di farla contenta. Poverina, non l’avesse mai fatto, non aveva idea di come la Cognata potesse essere dispotica in cucina!
“Va benissimo, però potresti mescolare le uova più energicamente?”, le diceva la Cognata, e poi: “ Perfetto, ma il tuo pizzico di sale era un po’ scarso!”. Fu un’ora terribile, ma alla fine riuscì a sfornare una torta salata agli spinaci.



TORTA SALATA RICOTTA E SPINACI
Ingredienti
1 disco di pasta sfoglia
500g di spinaci
250g di ricotta
1 cucchiaio di parmigiano grattugiato
3 uova
sale e pepe
Procedimento
Far cuocere gli spinaci in acqua salata, poi scolarli e strizzarli bene. Sminuzzare gli spinaci e mescolarli con la ricotta, le uova, il parmigiano, sale e pepe q.b.. Disporre il disco di pasta sfoglia nella teglia, riempire con il composto e ripiegare i bordi della sfoglia sul ripieno. Infornare a 200°C e far cuocere per un’ora.



Ricordate sale e pepe  q.b. significa che potete impegnarvi quanto volete, ma la Cognata Cattiva vi criticherà comunque!

Non temete, la fanciulla tornò a casa dopo cinque terribili giorni, però, ironia della sorte, quando fu finalmente lontana, si ammalò anche lei del Terribile Raffreddore. La morale? Se vi si prospetta una scelta simile a quella che ha dovuto prendere la dolce fanciulla quando ha deciso di partire, non imitatela pensando che a Natale bisogna essere tutti più buoni, piuttosto scappate il più lontano possibile!

5 commenti:

  1. mmmm posso fare la dispotica cognata? "Ma la pasta sfoglia non potevi farla tu al posto di comperarla??" hahahha baciotti!

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  2. Grrrr... no, non potevo farla io, ho un braccio rotto!!!! Se non si fosse capito :-)

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  3. Cari lettori, la ricetta di oggi è in assoluto la migliore di tutto il blog. Piatto unico e leggero adatto anche per coloro troppo impegnati per dedicarsi ad una sana ed equilibrata cucina: 15 minuti di preparazione e il gioco è fatto! Un piatto per i palati più raffinati.

    Sono comunque certa che per la Dolce Fanciulla "sacrificare" le sue ferie per accudire la Cognata Cattiva dal Braccio di Gesso e il Fratello col Terribile Raffreddore, non è stato poi così terribile ma, al contrario, molto istruttivo.
    E poi lei voleva essere "il braccio", "la mente" non poteva che lasciarla alla Regina indiscussa della casa...!

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  4. Ma Dottoressa, la ricetta migliore è l'unica che non ho potuto cucinare con le mie mani!!! Il suo giudizio non sarà mica un po' di parte? :-)

    A parte gli scherzi, visti i vizi alimentari che ci aspettano nelle feste di Natale, meglio mantenere una dieta sana ed equilibrata nei giorni precedenti e non approfittare dei dolciumi che sono già nella dispensa.

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  5. Un po' di parte????? Assolutamente! Dall'alto della mia autorevolezza assegno la medaglia d'oro a questo piatto. Lei potrà sempre dire di aver dato le giuste indicazioni ad un braccio con poca esperienza ma che si è dimostrato essere un diamante grezzo... ;-)

    Sarcasmo a parte, è proprio in questo periodo che si commettono più errori da un punto di vista alimentare e nutrizionale. Si inizia a "far festa" diverse settimane prima di Natale per finire con l'Epifania, senza rendersi conto che così facendo si rimane un intero mese in compagnia di alimenti un po' troppo calorici... eliminando quelli più sani e consigliabili.

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