"Nella mia cucina non ci sarà mai la televisione."
Dopo anni di litigi con mio papà durante l'infanzia, perchè mi sentivo spesso ripetere la frase "non si parla durante il telegiornale" (ed io ero certa di avere argomenti ben più interessanti e drammatici del tipo "il mio compagno di classe mi ha tirato le trecce", e altrettanti anni di litigi, stavolta con entrambi i genitori, durante l'adolescenza, perchè mi volevo alzare da tavola prima che gli altri avessero finito di mangiare per andare a guardare la televisione da sola in camera mia (visto che nessuno era disposto a subire i miei programmi preferiti), ebbene, dopo tutto ciò, ho stabilito che nella mia futura cucina non ci sarebbe mai stata la tv.
La cucina deve essere un luogo di incontro e condivisione, mentre si prepara la cena e mentre si mangia. La tavola il posto attorno al quale ci si raccontano le proprie giornate, i propri problemi, ci si scambiano consigli e si ride. La televisione a mio parere catalizza l'attenzione e distrae da quanto di più bello ci può essere: lo stare insieme con le persone a cui si vuole bene.
Lo scorso fine settimana però, è accaduto qualcosa che ha gravemente incrinato questa mia convinzione. Stavo preparando un promettente risotto porri e asparagi, nella mia nuova e fantastica wok in ceramica ricevuta in regalo (non avevo mai provato pentole e padelle in ceramica e devo dire che sono ottime), quando ho avuto la malaugurata idea di chiedere al mio ragazzo se potesse dare un'occhiata alle verdure che erano sul fuoco, mentre mi facevo la doccia. Quando sono tornata per riprendere possesso dei fornelli, l'ho trovato che rimestava un po' troppo animatamente un agglomerato di verdure bruciacchiate.
Verdure bruciate nella wok in ceramica. Lo so sembra impossibile… eppure ci è riuscito. Gli ho chiesto: "Per caso ti sei distratto un attimo?". E lui: "Mi sono seduto in camera SOLO CINQUE MINUTI a vedere la formula uno."
La formula uno???? E ha fatto bruciare le verdure? Ho, mio malgrado, definitivamente capito una cosa: non c'è impegno che tenga quando nelle vicinanze ci sono un letto e una televisione che trasmette gare di macchine che girano in tondo, cercando di superarsi l'una con l'altra. Ne ho concluso che forse è meglio avere la televisione in cucina, se si vuole usufruire dell'aiuto del fidanzato la domenica all'ora di pranzo. Ed è così che sono cadute le mie convinzioni, maturate nel corso di un'intera vita. Ad ogni modo per il momento la tv non c'è, ma forse in futuro sarò disposta ad accettarla.
Il risotto per fortuna siamo riusciti a salvarlo. Ottimo di sapore, ha però assunto un aspetto poco piacevole, caratterizzato da un color marroncino - abbronzato - abbrustolito. In compenso però sapevamo chi ha vinto la gara della macchinine, ne è valsa la pena no?! :-P
Per fortuna non tutti gli uomini sono così, ci sono anche quelli che in cucina tengono in mano le redini della situazione. E' il caso del nostro amico Dino, che ho avuto già modo di elogiare in un altro post. Per chi fosse curioso può dare un’occhiata qui.
Lui e Cristina, la sua futura sposa (mi piace molto questa definizione, che romantici!), ci hanno invitati a cena sabato scorso, la sera prima del disastro, e Dino ha preparato delle ottime sarde a beccafico accompagnate da un'insalata di autentiche arance di Sicilia. Ha pulito da solo tutte le sarde (e solo per questo merita un monumento) e non ha fatto bruciare nulla a causa di qualche inutile programma sportivo in tv. Fantastico no?! Cristina ha invece preparato il dolce, ma per questo dovrete aspettare un'altro post :-).
Intanto vi lascio questa prelibata ricetta (quella del risotto la eviterei, a meno che qualcuno non desideri ardentemente mangiare un riso di un marroncino poco promettente).
SARDE A BECCAFICO E INSALATA DI ARANCE
Ingredienti per 4 Persone - Insalata
Ingredienti per 4 Persone - Insalata
2 arance piccole o 1 grande per persona
1 cipollotto
2 finocchi
olio di oliva extra vergine
sale e pepe
16 sarde pulite e divise a metà
100 gr di mollica di pane grattugiata più 1 cucchiaio
5 filetti di acciughe
succo di 2 arance
2 cucchiai di uva passa
2 cucchiai di pinoli
sale e pepe
olio di oliva
foglie di alloro
Procedimento
Pulire le sarde e lasciare ammorbidire 2 cucchiai di uvetta in acqua tiepida. Mettere in una padella un cucchiaio di olio di oliva extra vergine, scaldarlo e mettere la mollica di pane facendola abbrustolire appena. Versare la mollica in una ciotola con un altro cucchiaio di olio, il succo di un'arancia, l’uvetta scolata, i pinoli e le acciughe tritate, salando leggermente e aggiungendo un po' di pepe. Creare quindi un composto di consistenza media. Disporre in una pirofila metà delle sarde con la parte interna rivolta verso l’alto e aggiungere su ognuna il ripieno. Chiudere a sandwitch con la metà restante delle sarde e disporre le foglie di alloro tra una sarda e l’altra. Spolverare le sarde di mollica, aggiungere il succo di un’arancia e un filo di olio e informare a 180° per 20 minuti. Servire con l'insalata di arance preparata precedentemente.